Uno smartphone da 150 mila euro: brindisino arrestato per estorsione

Un brindisino di 40 anni, Bruno Cavalera, è stato arrestato a Massa Carrara insieme ad altri due presunti complici con l’accusa di aver tentato di estorcere 150 mila euro a un commercialista al quale avevano sottratto lo smartphone contenente dati sensibili di centinaia di clienti.
L’agendina elettronica era stata rubata al commercialista, che è di origini genovesi, sei mesi fa forzando la sua auto, con la complicità di un collaboratore del professionista, poi arrestato. Dopo qualche giorno gli arrivò la richiesta di 150 mila euro per la restituzione dello smartphone che conteneva anche numeri di conti correnti bancari e altri dati di primaria importanza.
Al rifiuto della vittima di pagare, ci fu un attentato incendiario al portone della sua abitazione che venne incendiato. Quindi ancora minacce, stavolta di fare del male alla moglie e ai figli del commercialista.
A questo punto è scattata la denuncia con le immediate indagini della squadra mobile di Massa Carrara che ieri mattina all’alba ha arrestato i tre con l’accusa di furto e ricettazione. Cavalera, forse avendo avuto sentore del rischio d’arresto, si era rifugiato nei pressi di Roma.
Per lui ora si sono spalancate le porte del carcere.