
Malato per il gioco, aveva fatto sparire dal conto in banca della moglie almeno 10mila euro che aveva perso al Lotto e alle slot-machine: come se non bastasse picchiava la donna e la minacciava: Pietro de Vivo, 57 anni, è stato arrestato a Ostuni dalla polizia per maltrattamenti in famiglia continuati.
L’uomo, intonacista, è disoccupato. L’arresto è scattato nella serata di ieri.
Le indagini erano iniziate ad aprile quando i poliziotti erano intervenuti presso l’abitazione, per una lite in famiglia. Immediatamente, i poliziotti si erano resi conto di un latente disagio familiare, determinato da atteggiamenti minacciosi assunti da De Vivo nei confronti di moglie e figlio che, tuttavia, non avevano inteso né denunciare il congiunto, né rendere noti maggiori particolari.
Poco tempo dopo la polizia era stata nuovamente chiamata dalla donna che condotta in Commissariato, terrorizzata, aveva cominciato a fornire indicazioni utili alle indagini; era emerso che in occasione del primo intervento dei poliziotti (primi di aprile), il marito l’aveva violentemente colpita al labbro scagliandole il suo stesso telefonino, tanto averla poi indotta a ricorrere ai sanitari del pronto soccorso di Ostuni.
In quella casa, insomma era in atto una gravissimo clima di violenza morale (in tutte le sue accezioni) e materiale, esercitato da De Vivo sia sulla moglie (accusata di essere superficiale), sia sul figlio (considerato sostenitore delle tesi difensive della mamma). In realtà, il giovane tendeva a proteggere la madre dai violenti attacchi verbali e materiali del padre.
De Vivo, stando a quanto emerso, sarebbe affetto da ludopatia; avrebbe qdilapidato una consistente somma (circa 10.000 euro) al gioco del “lotto” ed alle “macchinette”, sottraendola alla moglie, che l’avrebbe avuta in dono. Subito dopo che la moglie s’era accorta di tale ammanco (in banca), erano iniziati i contrasti, tanto che l’uomo, a fronte dell’intenzione della donna di separarsi, aveva iniziato a maltrattarla, in ogni modo.
L’uomo sarebbe giunto a sferrare violenti pugni nello stomaco della poveretta, l’avrebbe offesa con i peggiori epiteti e minacciata di morte, apertamente e ripetutamente, con una patologica regolarità, sia dinanzi al figlio (anch’egli offeso e minacciato, immeritatamente), sia in presenza di assistenti sociali e psicologi del consultorio familiare di Ostuni, ove la donna era riuscito a farlo presentare ritenendo di farlo curare per la ludopatia.
Nei momenti di maggiore pericolo, per sfuggire alle violente percosse, la donna è stata costretta persino a chiudersi a chiave in stanze della stessa casa oppure a scappare e nascondersi in ambienti condominiali.
Nell’escalation di violenza, numerosi gli episodi avvenuti: un giorno, l’uomo era arrivato a colpire la moglie persino con calci all’inguine, a minacciarla di ucciderla ed a procurarsi poi delle escoriazioni al volto con un coltello, accusando falsamente la moglie davanti ai poliziotti che la donna aveva chiamato dopo l’ennesima aggressione; almeno 200 gli sms minatori inviati alla moglie alla quale aveva anche tagliato le gomme dell’auto.
L’ultimo “episodio”, quello che ha fatto scattare l’arresto, è avvenuto proprio nel Commissariato di P.S. di Ostuni. De Vivo si era qui presentato manifestando la volontà di denunciare la moglie per un lancio delle chiavi. Nello stesso Ufficio, poco dopo, è giunta anche la moglie, piangente, insieme ai poliziotti che la stessa aveva chiamato. Appena ha notato la presenza della congiunta, del tutto incurante della presenza dei poliziotti, De Vivo non ha esitato a cercare di aggredirla, insultandola con parolacce e minacciandola di morte qualora l’avesse denunciato. Anche nei confronti del figlio, che nel frattempo cercava di proteggere la mamma, l’uomo ha rivolto minacce e ingiurie lasciando presagire violentissime rappresaglie.
Così, l’uomo è stato dichiarato in arresto (malgrado avesse tentato di allontanarsi dal Commissariato).
A termine delle formalità, è stato associato alla Casa Circondariale di Brindisi, a disposizione del pm Raffaele Casto.