Il pensionato perdeva soldi nel loro bar alle “slot” e loro lo strozzavano con i prestiti. Poi lo hanno anche sfregiato

Il pensionato era malato. Malato di gioco. Perdeva alle “macchinette” e loro gli dicevano di non preoccuparsi. Gli mettevano altri euro in mano, che lui puntualmente perdeva. Usura dal produttore al consumatore, con un duplice guadagno per i titolari del bar: la percentuale incassata sui soldi spesi nella slot-machine e quella a tasso usurario pretesa nei confronti del pensionato che, tra una giocata e l’altra, aveva maturato un debito di 13mila euro.

Anche il bar “Vivere” ha un nome che mal si conciliava con la cravatta stretta sempre più stretta, ogni giorno, al collo del pensionato malato di ludopatia. E così la polizia del commissariato di Ostuni si è presentata con due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di padre e figlio, titolari del bar di via Orlando: Renato Saponaro e Donato Saponaro, di 58 e 30 anni, per ottenere la restituzione dei soldi erano passati alle vie di fatto picchiando il pensionato, sfregiandolo al volto, fino al tentativo di appropriarsi della sua abitazione di campagna.

Le indagini sono state condotte dai poliziotti del commissariato di Ostuni, coordinati dal pm Giuseppe De Nozza: stamattina è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal gip Paola Liaci. Il primo prestito di denaro risale al giugno del 2013, l’ultima aggressione l’8 aprile scorso.