Schiavi degli anabolizzanti per scolpire i muscoli. Tra gli arrestati anche il recordman disabile

Le ricette portavano tutte il nome dell’ineffabile dottor Bernardino Fina. Forse i primi sospetti sono nati dal fatto che quella firma era troppo chiara e leggibile per essere di un medico vero. O forse per quel talloncino di una farmacia trovato in palestra, durante una perquisizione. Sta di fatto che compravano anabolizzanti a camionate e li distribuivano a pacchi ai disperati che sperano di diventare body-builder pompandosi i muscoli con l’androlone invece che faticando. E che, si scopre purtroppo, sono davvero tanti.

In questo mondo parallelo, l’istruttore della palestra è una sorta di guru che non solo dirige gli allenamenti, ma crea tabelle alimentari e prescrive l’assunzione integratori, a volte consentiti ma molto spesso proibiti.

Dieci le persone arrestate questa mattina all’alba dai carabinieri dei Nas di Taranto in esecuzione di un’ordinanza emessa dal gip su richiesta della procura di Brindisi. Sessantacinque le perquisizioni nelle case e nelle palestre a carico di atleti professionisti, semiprofessionisti e dilettanti del mondo del body building.

L’organizzazione si dedicava sia all’approvvigionamento dei farmaci proibiti (derivanti sia da importazioni clandestine che da furti presso depositi farmaceutici di distribuzione) che alla compilazione di ricette mediche false che consentivano di acquisire anabolizzanti a spese del sistema sanitario nazionale.

Gli arrestati, tutti sottoposti ai domiciliari, sono: Giuliano Bufano, 41 anni, di Mesagne; Giorgio Montinaro, 47 anni, di San Vito dei Normanni, Maurizio D’Errico, 46 anni, di Mesagne, Valter Cascarano, 46 anni, di Manduria, Salvatore Pulli, 47 anni, di Veglie, Gennaro Botrugno, 41 anni di Faggiano (Ta), Antonio Brescia, 41 anni, di Manduria, Paolo De Vizzi, 40 anni, di Manduria, Antonio Marangi,  38 anni, di Pulsano (Ta), Giosuè Caracciolo, 35 anni, di Taranto.

Fulcro dell’inchiesta è Bufano, titolare di una frequentata palestra di Mesagne, nonché preparatore di giovani atleti, due dei quali partecipano a concorsi di body building: egli aveva il compito di prescrivere e consegnare gli anabolizzanti che otteneva grazie alla complicità di Botrugno e Marangi, entrambi tarantini, titolari di esercizi commerciali per la rivendita di integratori alimentari.

Della filiera di distribuzione facevano parte anche Montinaro (socio di Bufano nella palestra di Mesagne), Pulli e Marseglia. I fatti contestati sarebbero avvenuti sono all’ottobre 2012.

Sono almeno trenta le ricette mediche falsificate apponendo la firma dell’inesistente dottor Bernardino Fina e quelle apocrife dei dottori Cosimo Caroli e Marcello Magrì. Le ricette erano intestate a pazienti anch’essi inesistenti dei quali veniva inventato persino il codice fiscale.

Le ricette servivano a reperire farmaci ad effetto anabolizzante tipo Saizen, Humatrope e Arimidex.

Bufano era addetto all’approvvigionamento delle ricette in bianco, Marseglia era il “falsario” che provvedeva alla compilazione (ad eccezione della falsificazione della firma)” Montinaro si occupava di presentare le ricette falsificate in una serie di farmacie.

L’altra palestra coinvolta è quella di Manduria di proprietà di Walter Cascarano. Anche qui lo schema era identico con gli anabolizzanti “prescritti” dal titolare per i suoi allievi e reperiti con la collaborazione di D’Errico e Brescia.

Fa scalpore la presenza tra gli arrestati di Paolo De Vizzi, il disabile tarantino (nella foto) divenuto famoso per aver stabilito lo scorso anno il record mondiale di permanenza a una profondità di nove metro: 34 ore e 30 secondi. Una prestazione che lo ha reso famoso in tutto il mondo e che proprio qualche giorno fa ha annunciato di voler migliorare. Secondo le accuse De Vizzi avrebbe fatto da tramite per l’approvvigionamento delle sostanze dopanti alla palestra tarantina diretta da Cascarano. In questo caso i reati sarebbero stati commessi sino al 2011.

Settantaquattro sono complessivamente gli indagati per associazione per delinquere, commercio di farmaci anabolizzanti, falsità materiali in atti pubblici, truffa ai danni del servizio nazionale, esercizio abusivo della professione medica e ricettazione.