Negli anni Settanta fece scandalo, ma non troppo, il film “La pretora” in cui una splendida Edwige Fenech vestiva, si fa per dire di sexi rappresentante della legge. I tempi sono lontani e lo conferma l’ordinanza del presidente del Tribunale di Brindisi, Francesco Giardino, che ha vietato qualsiasi forma di abbigliamento sexi a palazzo di giustizia: «Per evitare il reiterarsi di situazioni incresciose – si legge in una nota appesa all’ingresso – si informa che l’accesso non è consentito alle persone vestite in modo non decoroso». Vietati pantaloncini, salvo che costituiscano elementi di divisa degli appartenenti alle forze armate, vestiti eccessivamente scollati o trasparenti, minigonne, ciabattine infradito»
Il compito di valutare con attenzione l’abbigliamento di avvocatesse, assistenti e imputate è affidato agli uomini vigilanza, gli stessi che controllano che all’interno del Palazzo di giustizia non vengano introdotte armi e strumenti atti ad offendere. In questo caso però le apparecchiature elettroniche servono a poco: tutto è affidato a una valutazione visiva, una sorta di “Visual detector”. I vigilantes dovranno valutare scollature e lunghezza delle gonne per decidere se sono o meno pericolose.