Orefice più scaltro dei banditi, due brindisini arrestati. Il terzo in fuga

Non hanno brillato per originalità, scegliendo una gioielleria che si trovava in via Brindisi. Ma la rapina è andata male e due banditi brindisini sono stati arrestati dai carabinieri a Squinzano. Un terzo, probabilmente anch’egli brindisino, è riuscito a fuggire ma potrebbe essere catturato nelle prossime ore.

I carcere sono finite due vecchie conoscenze delle forze dell’ordine, Vito Carbone, 44 anni, e Giorgio Esposito, 19 anni (da sinistra a destra nelle foto). Pensavano di aver studiato bene il piano per ripulire la gioielleria De Filippis ma non hanno fatto i conti con la scaltrezza del proprietario.

L’orefice era stato già insospettito da una prima visita compiuta da Carbone lunedì sera, con la scusa di visionare alcuni oggetti in oro. L’uomo era salito poi su una Fiat Stilo. Quando ieri mattina il gioielliere ha rivisto l’auto nei pressi del suo negozio ha chiamato i carabinieri. I due brindisini nel frattempo sono entrati e, continuando a fingersi clienti, hanno chiesto di vedere bracciali e collane. Ma il proprietario, freddamente, ha risposto loro che glieli avrebbe mostrati all’arrivo dei carabinieri.

A questo punto Carbone ha estratto una pistola provando a convincerlo. Ma non ci è riuscito. Quando i due, capito che il colpo era ormai fallito, si sono precipitati all’uscita ma hanno trovato i carabinieri ad aspettarli con le manette. Nel frattempo l’autista, a bordo della Stilo, aveva avuto lui sì il buon senso di lasciar perdere.