“Il ruolo ambiguo della moglie del killer di Melissa”

 

Non è escluso che Giovanni Vantaggiato abbia avuto dei complici nelle fasi preparatorie dell’attentato. In particolare sua moglie, Giuseppina Marchello, ha assunto nell’intera vicenda “un ruolo quantomeno ambiguo”. Lo scrivono i giudici della Corte d’Assise di Brindisi nelle motivazioni alla sentenza con cui lo scorso 18 giugno hanno condannato all’ergastolo l’imprenditore di Copertino Giovanni Vantaggiato per la strage del 19 maggio 2012 alla scuola “Morvillo Falcone”. “Con riferimento all’eventuale assistenza o aiuto fornito da complici – scrivono i giudici – mentre in sede dibattimentale l’imputato ha ripetutamente affermato di avere agito da solo, nel primo interrogatorio del pm, ha spesso utilizzato il plurale”.

La Corte ritiene “che se è certo che Vantaggiato abbia agito da solo sia nella fase di collocazione dell’esplosivo che in quella di attivazione dell’ innesco, non può escludersi in modo altrettanto certo che, alla luce delle iniziali affermazioni rese dello stesso agli inquirenti e di quanto detto con riferimento a Giuseppina Marchello, qualche complice sia intervenuto nelle fasi precedenti (reperimento contenitori, trasporto delle bombole)”. “Dalla lettura di alcune delle conversazioni intercettate – scrivono ancora i giudici – emerge il ruolo quantomeno ambiguo avuto nell’intera vicenda dalla moglie dell’imputato, Giuseppina Marchello”.