Don Giampiero presenta querela contro ignoti: “Mi hanno spaventato”. Nessuna traccia della troupe cacciata dalla chiesa di Santa Lucia

L’ultima volta che si era barricato in chiesa fu alla vigilia di Natale di due anni fa, quando fece trovare ai fedeli un cartello con la scritta “Giovanni C.”, indicato come il presunto autore di furti di offerte, lampadine e piante dall’interno della chiesa. Stavolta don Giampiero Peschiulli, decano dei parroci brindisini, il prete che ogni 17 di gennaio benedice gli animali sul sagrato della vicina chiesa delle Anime, ha sbarrato la porta di Santa Lucia buttando fuori una troupe delle Iene.

Chi ha assistito alla scena racconta che con il microfono in mano c’era Giulio Golia, inviato di punta della trasmissione d’inchiesta di Italia Uno. In effetti il giornalista è giunto ieri sera a Brindisi con un volo Alitalia proveniente dall’aeroporto di Fiumicino.

Ma all’arrivo dei carabinieri, chiamati dallo stesso don Giampiero, il quale dopo aver buttato fuori tutti si era barricato in chiesa sbarrando il portone, non c’era più nessuno: telecamere, giornalisti, produzione. E in genere le Iene non scappano certo via e anzi condiscono l’effetto scenico delle loro scorribande proprio con la presenza delle forze dell’ordine.

Dal canto suo il parroco ha spiegato di essersi spaventato, di non aver capito di chi si trattasse e ha poi sporto denuncia contro ignoti. Non si sa bene cosa gli sia stato chiesto da provocare una reazione di quel genere che lo ha portato a chiudere addirittura la chiesa sino all’arrivo dei carabinieri.

I militari dell’Arma dal canto loro stanno cercando di far luce sull’accaduto, prima di tutto cercando di individuare gli autori della sortita con la telecamera e di appurare se si trattasse effettivamente di inviati delle Iene e se ci fosse davvero Golia.

Don Giampiero, migrato da una parrocchia all’altra nel corso di svariati decenni, è personaggio singolare, spesso criticato per i suoi capelli tinti di nero pece o per il profumo utilizzato con un briciolo di vanità. Ma anche tra i più anziani della diocesi, uno dei pochi della sua generazione rimasto ancora al timone di una parrocchia.

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