Poco meno di 600 i migranti sbarcati a Brindisi, attorno alle 15.45 dal pattugliatore Diciotti della guardia costiera, impegnato nell’operazione Mare Nostrum: gran parte di loro dichiara di provenire dall’India e dalla Siria, e nel gruppo vi sarebbero anche sei scafisti fatti scendere per primi e subito scortati in questura, dove verranno seguite le procedure di identificazione. Nel gruppo di stranieri tratti in salvo in tre diverse operazioni nel canale di Sicilia, ci sono – a quanto riferito dal comandante della nave, il capitano di fregata, Alberto Battaglini – 102 bambini e 78 donne di cui quattro in stato di gravidanza. Una di loro, al nono mese, ha gravi ferite da ustione su tutto il corpo. Come lei ci sono altri quattro ustionati per contatto con reagenti chimici. Le lesioni, a quanto appurato, risalirebbero al periodo di permanenza dei feriti nei Paesi di origine e sarebbero comunque mal curate. Su come se le siano procurate, i migranti che sono stati portati in ospedale, hanno fornito versioni diverse.
La donna ha riferito di essere rimasta coinvolta nell’incendio della propria abitazione, ma si tratta di ricostruzioni ancora tutte da verificare. Molti i bambini a bordo e anche neonati.
Per il momento i migranti sono stati condotti per le operazioni di prima assistenza nei capannoni ex Montecatini che si trovano sulla banchina di Sant’Apollinare, dove ha attraccato la nave della guardia costiera. Al lavoro questura di Brindisi, guardia costiera, Protezione civile, Croce rossa e 118.