La Guardia di Finanza di Brindisi ha denunciato 33 soggetti di nazionalità estera per una truffa ai danni dell’I.N.P.S. per un importo complessivo pari a 362 mila euro. Gli stranieri dichiaravano di essere residenti in Italia per ottenere l’assegno sociale certificando di risiedere presso parenti ma in realtà tornavano nei loro paesi.
I requisiti per ottenere il c.d. “assegno sociale” sono: il superamento del 65° anno di età, la stabile residenza in Italia, un reddito economico molto basso.
Il sistema truffaldino, scoperto dalle Fiamme Gialle, consiste nel dichiarare “fittiziamente” la stabile residenza nel territorio dello stato italiano al fine di percepire indebitamente il beneficio previdenziale.
I soggetti denunciati, infatti, sono arrivati in Italia, hanno acquisito la residenza presso abitazioni di propri familiari, hanno aperto un conto corrente e hanno, quindi, presentato all’I.N.P.S. la documentazione occorrente per l’ottenimento del beneficio.
Tutto apparentemente in regola, ma la residenza dei soggetti in Italia, contrariamente a quanto previsto dal Legislatore, non è affatto stabile.
Infatti raggiunto lo scopo ed ottenuto il riconoscimento i “beneficiari” sono ripartiti per fare ritorno nel Paese di origine e rientrati in Italia solo sporadicamente.
In un caso, uno dei soggetti denunziati arrivava in Italia solo per due/tre giorni allo scopo di prelevare gli emolumenti che gli venivano accreditati sul conto; in un altro una signora è risulta assente dal territorio italiano dal mese di dicembre del 2010.
Per i 33 soggetti la Direzione Provinciale dell’I.N.P.S. di Brindisi ha sospeso il pagamento del beneficio e ha avviato le procedure per il recupero delle indebiti percezioni.