Si tratta di rapinatori seriali. Il colpo compiuto questa mattina presso l’ufficio postale di viale Commenda è stato realizzato, con ogni probabilità, dalla stessa coppia di banditi che sabato scorso ha assaltato la tabaccheria via Primo Longobardi, al villaggio Pescatori.
Due giovani, forse giovanissimi, con in testa caschi integrali e che si spostano su uno scooter Liberty nero con il sellone beige.
E’ questa la coppia di malviventi cui polizia e carabinieri danno la caccia da alcuni giorni, battendo le periferie, interrogando i testimoni, scavando negli ambienti della malavita.
E’ un fenomeno ricorrente a Brindisi quello dei “serial robber”, i rapinatori seriali. Si muovono in scooter, puntano a piccoli incassi, agiscono con grande rapidità.
Questa mattina si sono presentati prestissimo nell’ufficio postale della Commenda. Hanno agito così rapidamente che non si è capito neanche se fossero realmente armati. Hanno arraffato poco più di 400 euro e sono fuggiti. L’ufficio era pieno di gente, un impiegato si è sentito male.
Il dispositivo di sicurezza messo in piedi è scattato immediatamente. La polizia ha potenziato il numero di pattuglie ma è ovvio che non si può tenere sotto controllo tutta la città. E allora entrano in campo le sezioni investigative delle forze dell’ordine.
Ieri sera erano in tre in via Bezzecca, poche centinaia di metri più lontano dalle Poste. Anche lì una tabaccheria, pochi istanti e via, fuga a bordo di una Fiat Grande Punto.
Sabato sera si era verificato l’episodio più grave di tutti: un malvivente solitario, con passamontagna e pistola, si era presentato alle casse del supermercato Metà di via Marconi, nel centro di Brindisi, arrivando a puntare l’arma alla testa di un bambino. Con ogni probabilità un tossicodipendente, sfuggito per sua fortuna all’ira del padre del bimbo che lo ha inseguito a lungo a piedi.
Nel periodo che va da novembre alle feste natalizie le statistiche delle rapine si impennano paurosamente. Sembra che stia avvenendo anche a Brindisi dopo un’estate trascorsa in maniera tranquilla. E ora si ricomincia a dare la caccia all’ennesima “banda dello scooter”.