Esiste una pista precisa per risalire all’autore dell’attentato incendiario contro il sindaco di Brindisi, Mimmo Consales. E’ stato lo stesso primo cittadino a fornire agli investigatori elementi utili a individuare il personaggio che lunedì sera gli ha incendiato l’auto, parcheggiata in viale Belgio, danneggiando anche due vetture parcheggiate nelle vicinanze.
Dietro l’episodio non ci sarebbe, almeno in maniera diretta, un collegamento con le questioni trattate nelle ultime settimane (società partecipate e raccolta rifiuti).
I carabinieri sono impegnati ora a ricostruire, anche attraverso l’ausilio delle telecamere posizionate in vari punti della città, la presenza della persona sospettata che avrebbe seguito Consales sin sotto la sua abitazione prima di appiccare il fuoco.
Nel corso del Comitato per l’ordine e la sicurezza svoltosi questa sera in Prefettura, il sindaco ha ribadito la sua ricostruzione dei fatti. In giornata è stato chiamato per tre volte dal ministero dell’Interno e in attesa che gli venga fornita la scorta di un uomo armato nella sua auto viene seguito costantemente da un paio di vigili urbani in borghese, mentre l’abitazione e il comune sono costantemente monitorate.
Nel corso del Comitato è stato preso atto, ma si avevano pochi dubbi in proposito, che il ministero non manderà altri uomini a Brindisi e dunque che questa emergenza, insieme a quella dell’aumento delle rapine, dovranno essere affrontate da polizia, carabinieri e finanza con le forze attualmente disponibili.