Processo a Consales, parte civile la Baldassarre: fu la sua prima accusatrice

di GIANMARCO DI NAPOLI

Per la prima volta da quando viene scelto con elezione diretta, un sindaco di Brindisi in carica è alla sbarra in un processo penale. Ma Mimmo Consales non è in aula, almeno in questa, la “Metrangolo” del palazzo di giustizia di Brindisi. Si trova invece in quella dell’Anci di Milano, dove si riuniscono gli amministratori di tutti i comuni italiani.
Aleggia invece, ma non è fisicamente presente neanche lei, l’entità di Paola Baldassarre, primo vicesindaco di Consales e poi protagonista di repentine dimissioni con tanto di denuncia contro il primo cittadino. Ed è proprio da quell’esposto, che segnalava possibili irregolarità nei rapporti tra Consales e la sua ex società editoriale, che prese il via la complessa indagine della Digos che oggi approda nell’aula-bunker del Palazzo di giustizia.
E il processo si apre proprio da quel ganglio, con la decisione di costituirsi parte civile da parte della Baldassarre cui si oppongono tutti, non solo l’avvocato di Consales, Massimo Manfreda, ma persino la pubblica accusa. Ma la richiesta viene accolta.
Tutti assenti gli imputati, compreso Consales che si trova a Milano per l’assemblea dell ‘Anci.
La Baldassarre fu la prima a lasciare polemicamente la giunta comunale e poco dopo segnalò le presunte irregolarità compiute nell’assegnazione dell’appalto per la rassegna-stampa alla News Sas, la società che Consales aveva lasciato – formalmente – poco prima di essere eletto.
Consales, difeso dall’avvocato Massimo Manfreda, risponde insieme al suo ex socio, il giornalista Sabino Porro, e con Alessio Vincitorio, nuovo amministratore della società, di truffa e abuso d’ufficio per l’affidamento di quell’appalto.
Gli inquirenti (i pm sono Giuseppe De Nozza e Savina Toscano) sostengono la tesi che Consales continuasse a controllare di fatto la News tant’è – dicono – che utilizzava ancora l’auto aziendale (la Ford Kuga data alle fiamme la scorsa settimana) e alcuni telefonini.
Nella seconda parte del processo, Consales è accusato di concussione e abuso d’ufficio con l’ex direttore dell’agenzia di Brindisi di Equitalia, Giuseppe Puzzovio. I due avrebbero costretto i dipendenti di Equitalia ad accettare in contanti il pagamento a rate di un debito contratto dal sindaco.
Né il Comune di Brindisi né i dipendenti di Equitalia hanno deciso di costituirsi parte civile nel processo. L’Ente, in caso di condanna di Consales, potrà comunque chiedere al sindaco un adeguato risarcimento del danno in sede civile, così come determinato dalla stessa giunta.

Il processo riprenderà il 6 febbraio con i primi testimoni.