Sembrava che le sue condizioni non fossero gravi ma è morto all’improvviso stamattina Gerardo Vero, il costruttore gambizzato ieri sera da sconosciuti nella sua abitazione. La morte è sopraggiunta per choc emorragico. Era stato operato ieri sera e le sue condizioni sembravano non gravissime.
Gerardo Vero, 73 anni, era rimasto coinvolto nel polverone che undici anni fa portò alla Tangentopoli brindisina, con l’arresto del sindaco Giovanni Antonino e il coinvolgimento di politici e imprenditori. Il suo ruolo era stato tutto sommato marginale, accusato di aver emesso fatture per operazioni inesistenti con la sua ditta di costruzioni per le case di via Rossini, sempre a Tuturano. Una condanna in primo grado a due anni di reclusione, poi annullata con tinvio in Appello e finita in prescrizione.
Ma i due uomini che hanno fatto irruzione ieri sera alle 20.30 nella sua villetta in via Pesche, nella frazione brindisina, sparandogli contro le gambe alcuni colpi di pistola, non hanno probabilmente nulla a che fare con quella vicenda. L’anziano costruttore in quel momento era in casa con il figlio Giuseppe, che si trovava in un’altra stanza, e che lo ha subito soccorso chiamando i carabinieri e il 118. Tre i bossoli calibro 7,65 recuperati dalla polizia nella villetta di via delle Pesche.
Un’azione sfrontata, compiuta facendo irruzione nella villetta, come avveniva nei periodi più caldi della criminalità tuturanese.
Vero è stato ricoverato nel reparto di Ortopedia dell’ospedale Perrino di Brindisi dopo essere stato sottoposto a un intervento chirurgico per l’estrazione dei proiettili, mentre polizia e carabinieri cercano di comprendere i retroscena del grave episodio. La pista della rapina sembra quella meno battuta ma non esclusa completamente.
Questa mattina intorno alle 7 il decesso. Ora gli investigatori danno la caccia agli assassini.