Dipendente di un’agenzia di onoranze funebri, ma con l’hobby della cocaina: Maurizio Maggiore 30enne di Ceglie Messapica è stato arrestato in flagranza di reato, ieri sera, dai carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana, coadiuvati dal tenente Roberto Rampino, perché scoperto a lavorare la droga in un’abitazione abbandonata vicino la chiesa di San Rocco a Ceglie. Gli accertamenti hanno portato al ritrovamento di 2 chili e 700 grammi di sostanza stupefacente e 250 euro in contanti.
Incensurato, ma per gli investigatori Maggiore era già considerato un soggetto sospettabile. Il becchino si recava presso la cappella di San Rocco ogni giorno per lavoro, ma anche per il suo secondo mestiere, quello del pusher. E’ stato un controllo effettuato nei confronti del 30enne dieci giorni fa a insospettire gli uomini dell’Arma e condurli a eseguire altri accertamenti. Il ragazzo era stato fermato da una pattuglia dei carabinieri e seppur la verifica avesse dato esito negativo è stato il comportamento del 30enne, molto inquieto, a destare sospetti ai militari che hanno iniziato da quel momento a controllarlo.
Maurizio Maggiore, stando agli accertamenti degli investigatori, era solito recarsi in uno stabile abbandonato nei pressi della chiesa di San Rocco a Ceglie Messapica. Il ragazzo entrava e usciva dall’edificio disabitato più volte al giorno con fare – a dire dai militari – molto tranquillo. Il 30enne, dopo essersi prima recato nella casa disabitata, era solito muoversi in auto da Ceglie verso i paesi limitrofi e questi movimenti hanno portato subito gli investigatori a considerare che il giovane svolgesse un’attività illegale. Inoltre, la serratura della porta era antiscasso e questo elemento ha insospettito ancor di più i carabinieri che ieri mattina hanno deciso di controllare la zona con uomini in borghese.
Maggiore è stato beccato nel tardo pomeriggio quando ha aperto la porta con le chiavi e vi si è introdotto. A quel punto i militari l’hanno bloccato e scoperto che all’interno di una credenza c’era la cocaina: ben due panetti di droga conservata sottovuoto di un chilogrammo ciascuno e altri 700 grammi già confezionati e pronti alla vendita.
Il pusher cegliese conservava la droga in confezioni senz’aria – infatti è stata anche trovata una macchina sottovuoto – forse per sfuggire a eventuali controlli con cani antidroga o per eludere il problema dell’umidità che nelle strutture antiche e disabitate invece è presente. Inoltre, è stato sequestrato diverso materiale per il confezionamento della sostanza stupefacente.
Maggiore, dopo le formalità di rito, è stato tradotto in una cella del carcere di via Appia a Brindisi.
Maristella De Michele