
Una donna-architetto di 46 anni della provincia di Brindisi avrebbe ricevuto richieste di prestazioni sessuali
in cambio della retribuzione per incarichi svolti per il Comune di Squinzano.
A finire nei guai un dirigente comunale e un anziano esponente della Democrazia Cristiana locale.
Il pm di Lecce Paola Guglielmi ha inviato l’avviso di conclusione delle indagini preliminare all’ingegnere Michele Zaccaria, responsabile del settore Urbanistica e Lavori pubblici del Comune di Squinzano, e a Giovanni Rascazzo, pensionato settantacinquenne nativo di San Pietro Vernotico, con un passato politico: entrambi sono accusati di tentata concussione.
Zaccaria, secondo l’ipotesi accusatoria avrebbe affidato due incarichi alla professionista brindisina, minacciandola poi di non farle avere la retribuzione pattuita a causa di presunte irregolarità tecniche nella sua posizione e sollecitandola a “rivolgersi a Rascazzo” e a essere gentile con lui. Il dirigente comunale le avrebbe suggeriti di avere una relazione con l’anziano amico, che doveva risolvere i problemi che le impedivano di essere pagata dal Comune.
Rascazzo, ha raccontato l’architetto brindisino alla procura, chiedeva rapporti sessuali.
L’uomo – stando a quanto denunciato – l’avrebbe perseguitata con telefonate e anche pedinata sotto lo studio professionale e fino alla sua abitazione.
Per questo motivo Rascazzo e’ indagato per stalking nell’ambito di un fascicolo separato, aperto dalla Procura di Brindisi dopo l’invio della notizia di reato da Lecce.
La magistratura sospetta addirittura che i contratti firmati dalla donna per i lavori per la progettazione dell’arredo urbano a Casalabate fossero falsi.
Lo scopo – secondo gli inquirenti – era solo quello di far ottenere prestazioni sessuali al settantacinquenne.
A Rascazzo la donna avrebbe dovuto rivolgersi per ottenere un altro incarico che le era stato proposto dal Comune di Torchiarolo. A quel lavoro, la professionista, rinunció avendo ormai capito quali fossero i veri fini.