E adesso tutta la città deve unirsi. Perché quel mercato, ora più che mai, deve essere aperto

di GIANMARCO DI NAPOLI

La devastazione del nuovo mercato ortofrutticolo è uno degli atti più gravi che siano stati compiuti a Brindisi negli ultimi anni. Non tanto per l’entità dei danni, tutto sommato limitata, ma per il fatto che si sia voluto colpire questa città (e non solo il suo Comune) nonostante il tentativo compiuto dagli amministratori di aprire un dialogo costruttivo, ascoltando i problemi degli ambulanti con la volontà di risolverli.

E’ vero, probabilmente la nuova piazza è ancora piena di difetti, ci sono difficoltà innegabili che vanno superate e che dovranno essere affrontate strada facendo. Tutto ciò che prevede l’interruzione di una abitudine radicata è ancora più complicato da attuare.

Ma è anche vero che sino a pochi minuti prima che la follia devastatrice e violenta entrasse in azione, il giovane assessore Giuseppe De Maria non aveva esitato (e noi eravamo lì) a incontrare tutti i venditori, ad ascoltarli e a cercare di risolvere insieme a loro i problemi.

Accanto a quelli che legittimamente prospettavano dubbi e difficoltà (spesso reali), c’erano tanti cui non sembra vero di poter andare a lavorare al coperto, senza affrontare il gelo e la pioggia d’inverno e il sole cocente d’estate. Una soluzione che restituisce dignità al loro lavoro.

E invece la parte più malata di questa città ha pensato ancora una volta di risolvere le cose a modo suo. Distruggendo per non far cambiare nulla, devastando per cancellare ogni volontà di progresso.

Già in passato è accaduto qualcosa di analogo, quando quello che doveva diventare il mercato coperto del rione Casale è stato devastato da attentati ogni qualvolta si arrivava alla vigilia dell’inaugurazione. E non è mai stato aperto.

Non può accadere più tutto questo, non si deve più consentire a chi preferisce la violenza e la prevaricazione al dialogo e alla costruttività di avere il sopravvento. Ecco perché questa sera tutti noi dobbiamo essere con il sindaco Mimmo Consales e con l’assessore Giuseppe De Maria, determinati a non farsi intimidire. E domenica mattina in tanti dovrebbero partecipare all’inaugurazione per testimoniare la loro volontà.

Perché l’apertura di quel mercato ora non rappresenta solo un evento di sviluppo commerciale ma diventa l’emblema di una battaglia civile che questa città, a prescindere da divisioni politiche o di pensiero, deve combattere per mettere fine alla cultura della violenza che non le appartiene più. E lo deve dimostrare con tutta la sua forza, una volta per tutte.