Potrebbe esserci la mano del racket nell’incendio doloso che la scorsa notte ha distrutto la Mercedes Clk di P.M. agente assicurativo 32enne di Erchie e la Lancia Y della sua compagna che erano parcheggiate in via Risorgimento nei pressi della loro abitazione. Il giovane, nell’agosto del 2012, aveva presentato denuncia dichiarandosi vittima degli usurai. Dopo due mesi d’indagini i carabinieri di Francavilla Fontana arrestarono Angelo Librato di Mesagne (che si presentava alle vittime come cognato del boss della Sacra corona unita, Francesco Campana) e Gianfranco Mazzolla di San Pancrazio Salentino.
Le fiamme si sono sviluppate poco dopo le tre e i vigili del fuoco non hanno fin da subito escluso che potesse trattarsi di un incendio di natura dolosa. Sono stati i vicini di casa della coppia a chiamare il 115 e i carabinieri. Il pericolo era che la Mercedes del 32enne saltasse in aria poiché dotata di impianto a metano, ma fortunatamente il tempestivo intervento dei vigili del fuoco ha scongiurato questa possibilità.
Nell’ultimo periodo, stando alla ricostruzione degli investigatori, P.M. non avrebbe subito ulteriori minacce o aggressioni da parte di usurai. Gli ultimi episodi risalgono al 2012, prima dell’operazione che portò all’arresto di Angelo Librato di 32 anni e Gianfranco Mazzolla di 45 anni. Le indagini dei militari dell’Arma, all’epoca, terminarono in poco più di un mese. La vittima, un giovane imprenditore, nonché agente assicurativo per far fronte ad alcuni movimenti finanziari andati male, era finito nella rete degli usurai. Le estorsioni, stando a quanto accertato dagli investigatori, andavano avanti da almeno due anni e i 10mila euro che l’agente assicurativo aveva chiesto in prestito agli usurai, in poco tempo erano diventati molti di più.
Le indagini, condotte dalla compagnia di Francavilla Fontana diretta dal maggiore Giuseppe Prudente, accertarono che l’interesse applicato dagli uomini del racket su un prestito “x” era del 460 per cento annuo.
Ora saranno le nuove indagini avviate già dalla notte scorsa a far luce sull’attentato e se davvero potrebbe esserci un reale collegamento tra i due episodi criminali.
Maristella De Michele