BRINDISI – Ci sono in ballo sei milioni di euro, soldi pubblici, per i lavori di ampliamento del reparto di Radioterapia, del Grandi Ustionati e la nuova ala dell’ospedale Antonio Perrino di Brindisi. Lavori che si sarebbero già dovuti concludere alla fine del 2011, ma che a oggi risultano ancora del tutto bloccati, per un ritardo complessivo di oltre 900 giorni. Non solo. L’impresa Sved di Bari, aggiudicataria della gara d’appalto vinta nel 2009, rischia anche di fallire in quanto la Asl di Brindisi non ha pagato fatture per circa un milione di euro.
Il titolare dell’impresa edile è allo stremo, rischia di mandare a casa 18 dipendenti a causa dei crediti mai ricevuti dalla Asl. Con i cantieri bloccati da quasi due anni, inoltre, non si riesce a rendere il giusto servizio sanitario ai pazienti. Ciò che si rivela al quanto assurdo è lo stato attuale dei lavori che è fermo – a dire dal titolare dell’impresa Tommaso Vigneri – per una variante del progetto mai firmata dal direttore dei lavori. La Sved ha anche fornito (sempre perché previsto dall’appalto) 4 tac alla Asl di Brindisi (per una somma di 389 mila euro), già in funzione al pronto soccorso dell’ospedale A. Perrino, a Fasano, a Ostuni e Ceglie Messapica, ma nessuna è stata mai stata pagata. Una burocrazia assurda che non lascia tregua, purtroppo, alle aziende che non ottenendo nemmeno un concordato preventivo rischiano il collasso e quindi il fallimento.
“Ciò di cui non mi capacito – racconta a Senza Colonne News Tommaso Vigneri, titolare della Sved – è che i lavori non si sono fermati a causa della mia azienda, anzi, mi sono anche fatto carico di una spesa di 500mila euro (un’anticipazione che Vigneri è riuscito a ottenere dalle banche ndr) affinché questi lavori potessero partire, ma poi a causa di una variante, solo pochi mesi dopo si sono bloccati e mai più ripresi. Devo anche sottolineare che altre imprese sono riuscite a ottenere il pagamento di diverse fatture, anche più recenti delle mie. Cosa devo pensare? Saranno solo più fortunati di me? Io a oggi, so per certo che il 7 ottobre dovrò presentarmi davanti al giudice e cercare in tutti i modi di non far fallire la mia azienda, ma sarà un’impresa molto faticosa perché ovviamente non ho il Durc (documento unico di regolarità contributiva ndr) in regola. Ma come faccio ad averlo in regola se non mi pagano?”.
Il Durc è appunto un certificato unico che attesta la regolarità di un’impresa nei pagamenti e negli adempimenti previdenziali, assistenziali e assicurativi nonché in tutti gli altri obblighi previsti dalla normativa vigente nei confronti di Inps, Inail e Casse edili. Il signor Vigneti, però, visti i lavori che sono stati bloccati da quasi due anni e fatture di circa un milione e mezzo di euro mai pagate dalla Asl non è riuscito a adempiere a questo dovere.
“Più volte ho richiesto e solo qualche volta ottenuto un incontro con il direttore generale della Asl di Brindisi Paola Ciannamea – continua Vigneti – che dopo avermi detto di non sapere di cosa stavamo parlando, mi ha richiesto tutta la documentazione relativa ai cantieri, ma ovviamente, senza mai giungere a una conclusione, perché oggi la situazione è sempre la stessa: cantieri bloccati e fatture non pagate. Siamo sempre di fronte a cavilli burocratici da cui non si viene fuori e intanto, senza nessuno che se ne occupi, noi aziende cadiamo nel baratro”.
Le problematiche sono tante, forse troppe, qui oltre a esserci in gioco diversi milioni di euro, ci sono quasi 20 persone che rischiano di rimanere senza un lavoro, oltre ai debiti ai quali la Sved deve far fronte (sono circa un milione e mezzo).
I lavori iniziati nell’ospedale Antonio Perrino e vinti dalla Sved riguardano l’ampliamento del reparto di Radioterapia e dei Grandi Ustionati e quelli relativi alla nuova ala del nosocomio. Le opere, dopo solo pochissimi mesi di lavoro, si sono fermate a uno scarso 20 per cento della loro totalità. A pagare le spese di tutto ciò, oltre all’azienda aggiudicatrice degli appalti, la popolazione poiché si tratta sempre di soldi pubblici. La Sved è vincitrice anche di altri due appalti (presso l’ex ospedale A. Di Summa e l’altro presso la Cittadella della Ricerca di Mesagne) a cui fa capo sempre l’Azienda sanitaria locale di Brindisi, anche quei lavori sono ad oggi sospesi.
Maristella De Michele
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