
C’era una sorta di triste gemellaggio tra Casalini di Cisternino e Canneto di Caronia, provincia di Messina. Lì, in Sicilia, dal 2004 si verificavano incendi apparentemente inspiegabili all’interno di una palazzina. Al punto che si era arrivato a parlare di un elettromagnetismo misterioso, ipotizzando addirittura l’esistenza di segreti. Episodi che in qualche maniera si sono ripetuti anche nella piccola frazione di Cisternino, al punto da spingere il protagonista-vittima di questi ultimi, il carpentiere Biagio Bufano, a chiedere supporto e consigli agli “amici” di Canneto.
Questa mattina Giuseppe Pezzino, figlio di Nino, presidente del comitato “Vittime di Canneto”, è stato arrestato con l’accusa di essere gli autori di quegli incendi. E lo stesso genitore indagato a piede libero. Secondo gli inquirenti, padre e figlio puntavano anche a ottenere indennizzi da parte della Regione siciliana, insistendo sulla calamità che incombeva sul paese.
Nino Pezzino, con la sua famiglia, fu ospite di Biagio Bufano a Casalini a settembre dello scorso anno. Poche settimane prima il carpentiere di Cisternino era andato a sua volta in Sicilia per vedere con i propri occhi ciò che era accaduto a Canneto e in che maniera le famiglie si erano organizzate per tutelarsi da quelli che sembravano incendi senza alcuna causa plausibile. Per accogliere Pezzino nella sala della parrocchia di Casalini si era mosso addirittura l’assessore regionale al Lavoro, Leo Caroli, che aveva ipotizzato l’esistenza di qualcuno che, a Casalini, “sparava microonde” contro l’abitazione di Bufano.
“Sono convinto che qui a Casalini avvengano gli stessi episodi che sono avvenuti a Canneto”, era arrivato a sostenere l’assessore Caroli. In realtà a Canneto hanno scoperto che nel paesino siciliano, il cui caso a suo tempo attirò l’attenzione dei media di tutto il mondo, almeno una quarantina di incendi avvenuti negli ultimi mesi sarebbero stati innescati da Giuseppe Pezzino con la complicità del padre. I due volevano far credere che i casi di autocombustione fossero ripresi, coinvolgendo poi i mass media per ottenere massima risonanza, tanto che il sindaco di Canneto aveva emesso un’ordinanza di sgombero di alcune abitazioni.
A Casalini, sulla via per Ostuni, i misteriosi incendi nella villetta dei Bufano si sono interrotti da un po’ di tempo. L’abitazione, abbandonata dalla famiglia dopo alcuni incendi inspiegabili avvenuti in casa e nel garage, è stata monitorata per mesi elettronicamente e con rilevatori dell’Arpa. Ma mai sono state rilevate irregolarità di carichi elettrici oppure onde elettromagnetiche.
Le analisi avevano anche sgomberato il campo da possibili “influenze” del ripetitore della Wind che si trova a poche decine di metri dalla casa e sul quale Bufano aveva più volte puntato l’indice.
(Nella foto Nino Pezzino a Casalini con Biagio Bufano, in basso il video registrato quel giorno)
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