
Erano accusati di aver fatto parte di un presunto giro d’affari legato a diplomi di scuola superiore rilasciati in cambio di cospicue somme di denaro, anche tremila euro. Ma il giudice li ha assolti “perché il fatto non sussiste”: altri nove imputati escono così dal processo svoltosi con rito abbreviato davanti al gup di Brindisi, Maurizio Saso. Tra gli assolti anche il consigliere comunale brindisino Carmelo Palazzo. Con lui Marco Argentieri, Cosimo Argentieri, Alessandro Salicandro, Antonella D’Alema, Alberto Salicandro, Cosimo Ligorio, Maria Filomena Suma e Alessandro Palazzo.
Il pm, Raffaele Casto, durante il giudizio con rito abbreviato, aveva chiesto la condanna di quasi tutti gli imputati, esclusi coloro per i quali era già intervenuta la prescrizione, a pene fino a un anno di reclusione. Nella maxi inchiesta erano inizialmente coinvolte una ventina persone, tra cui anche i titolari di una scuola paritaria con sede a Lecce. In 12 erano già stati assolti nel luglio 2014 in un altro stralcio del processo, celebratosi dinanzi a un altro gup, sempre con rito abbreviato.
Le accuse erano di associazione per delinquere, abuso d’ufficio, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, falsa dichiarazione sostitutiva di una certificazione. Ma le accuse si sono rivelate infondate.