Black-out su tutta la rete elettrica dalla Svizzera a Brindisi per testare i tempi di intervento: 30 minuti per riaccendere l’Italia

Un test di “riaccensione” che ha coinvolto circa 1.400 km di linee elettriche, dalla Svizzera alla Puglia. Nei giorni scorsi, oltre un centinaio di tecnici di Terna Rete Italia e Enel hanno verificato la salute della rete elettrica con una prova simulata anti black out che, partita dalla stazione di Soazza in Svizzera ed arrivata alla stazione italiana di Brindisi in Puglia, ha coinvolto 6 regioni (Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania e Puglia). Solo 30 i minuti necessari, invece dei 60 previsti, per “riaccendere” l’Italia dal confine nord a Brindisi.
Operazioni come questa sono necessarie per verificare le condizioni del sistema elettrico e migliorarne la qualità e sicurezza.
La prova ha testato la funzionalità di tutti gli elementi di rete (gruppi di produzione, linee, stazioni, reattori shunt, protezioni elettriche) che devono garantire in condizioni di emergenza (black-out parziali o totali) il ripristino del servizio elettrico e la gestione coordinata del disservizio con il gestore di rete estero.
La prova ha dimostrato e confermato che, in caso di blackout diffuso, è possibile attraversare con una lunga “autostrada elettrica”, partendo dall’estero, tutta l’Italia, arrivando a dare energia ai principali centri di produzione nazionali.
Il successo apre nuovi orizzonti alle strategie di ripresa del servizio elettrico in tempi rapidi dopo un blackout esteso, e conferma la possibilità di creare un’arteria energetica che unisca il nord e il sud della Penisola in breve tempo.
La rete elettrica italiana ha risposto in modo positivo al test, confermando la sua estrema flessibilità e affidabilità.
Nel 2013 Terna e Enel avevano condotto con successo un esperimento simile sulla direttrice tra Lavorgo, in Svizzera, e Napoli.