Auto contromano sulla superstrada: dipendente della Provincia riesce a deviare il traffico e a evitare la tragedia

Un’altra auto contromano sulla superstrada Brindisi-Bari, all’altezza dello svincolo dell’aeroporto: era già accaduto alcune settimane fa. Stavolta se non ci fosse stata la prontezza di riflessi di un dipendente del Servizio viabilità della Provincia (sì proprio quelli che vorrebbero mandare a casa) probabilmente ora staremmo a raccontare una tragedia. E’ riuscito ad avvisare gli automobilisti che arrivavano e a dare il tempo alla donna che era alla guida della vettura di compiere una nuova, pericolosissima manovra
E’ accaduto ieri mattina alle 11.30. Patrizio Polmone, dipendente della Provincia, stava andando in auto alla stazione di servizio Q8 quando ha notato i fari di un’auto in senso opposto sulla stessa carreggiata: “Era ferma nella corsia di sorpasso, non potevo credere ai miei occhi”, racconta Polmone.
Il dipendente provinciale ha bloccato l’auto poco più avanti, nell’isola spartitraffico tra i new jersey e ha preso la paletta in dotazione al servizio Viabilità della Provincia: “Mi sono sbracciato cercando di avvisare gli automobilisti che arrivavano. E’ passata la prima auto, è passata la seconda. Lì c’è una mezza curva, quando mi vedo anche un tir a tutta forza , fortunatamente non arrivavano altre macchine e tra la macchina in contro senso e la corsia normale non c’era nessuno, ma di solito i camionisti in prossimità degli svincoli si allargano leggermente per continuare sempre con la stessa velocità nel caso escano auto dagli svincoli per mettersi in carreggiata. Per fortuna anche il tir è passato”.
A quel punto, visto che non arrivavano auto, Polmone ha invitato la donna alla guida a fare una repentina manovra e rimettersi nel senso giusto: “Scusi, scusi, ho sbagliato”, ha bisbigliato spaventosissima. Aveva una cinquantina d’anni, accanto a lui un uomo anziano. L’auto era probabilmente una Ford Fiesta rossa metallizzata: “Non ho avuto il tempo di annotare marca e modello, devo confessare che una volta passato il pericolo anch’io mi sono reso conto di essere molto spaventato”, ricorda Polmone.
(Nelle foto il luogo in cui è avvenuto il fatto e Patrizio Polmone)