Processo Enel, la Provincia chiede un maxi risarcimento da mezzo miliardo di euro

Mezzo miliardo di euro. A tanto ammonta la richiesta di risarcimento danni presentata ieri dall’avvocato Rosario Almiento per conto della Provincia di Brindisi nel processo a carico di 15 imputati tra dirigenti Enel e imprenditori per la dispersione di polveri di carbone dal nastro trasportatore dalla centrale Federico II di Cerano.

Un maxi indennizzo fortemente voluto dall’ex presidente della Provincia Massimo Ferrarese per i danni d’immagine arrecati dalla vicenda a tutto il territorio. Danni testimoniati da un’imponente mole di articoli di giornale, sia cartacei che online, prodotti e presentati dallo stesso avvocato Almiento nel corso dell’udienza. Tra questi, quelli che seguirono l’ordinanza del 28 giugno 2007 a firma dell’allora sindaco di Brindisi Domenico Mennitti con la quale vietava la coltivazione dei campi vicini alla centrale. Per Ferrarese, impegnato su più fronti a sponsorizzare le bellezze del territorio provinciale in mezza Europa, il caso Enel ha rappresentato e rappresenta tutt’ora un ostacolo alla promozione dell’immagine di Brindisi: la quale, ancora oggi, fonda gran parte della sua economia proprio sull’attrazione del turismo e sulla promozione della genuinità dei suoi prodotti.
Da qui la decisione di presentare l’imponente richiesta di risarcimento.

Ottanta i testimoni ammessi nel corso dell’udienza di ieri. Quindici, si diceva, gli imputati, accusati a vario titolo di non aver adottato le misure necessarie a impedire che le polveri di carbone destinate ad alimentare la centrale si disperdessero nell’ambiente circostante.

Si tratta di Sandro Valery, nato a Napoli, 61 anni, responsabile dell’Area di Business Produzione termoelettrica di Enel Produzione spa sino al 12 maggio 2008; Calogero Sanfilippo, 56, di Palermo, attuale responsabile; Luciano Mirko Pistillo, 53, di Rovigo, responsabile sino al 9 settembre 2007; Antonino Ascione, 46, di Palermo, responsabile dal 10 settembre 2007 sino a oggi; Vincenzo Putignano, 60, di Massafra, responsabile da gennaio 2000 sino al 9 aprile 2009; Fausto Bassi, 41, di Pistoia, responsabile dal 9 aprile 2009 sino ad oggi anche per l’unità Ambiente e Sicurezza della centrale, per il periodo di tempo compreso tra il 2 giugno 2009 e il 2 luglio successivo; Diego Baio, 54, di Roma, responsabile dal mese di agosto 2001 sino a oggi; Giammarco Piacente, 58, di San Pietro Vernotico, dirigente dell’Unità Ambiente e sicurezza dal 3 luglio 2009 sino al 25 giugno 2010; Fabio De Filippo, 35, di Vico Equense, stessa funzione sino al 30 novembre 2011; Lorenzo Laricchia, 59, di Bari, responsabile della Movimentazione dei combustibili dal febbraio 2005 sino ad oggi; Giuseppe Varallo, 51, di Brindisi, in carica nel settore dal gennaio 2002 sino ad oggi; Massimo Distante, 52, di Mesagne, preposto dal gennaio 2001; Giovanni Madia, 48, di San Giovanni in Fiore, dal 18 ottobre 2006 al 31 dicembre 2009; Aldo Cannone, 62, di Brindisi, amministratore unico della “Cannone Aldo srl”, incaricata della sistemazione del carbone nel parco della centrale e Luca Screti, 43, di Brindisi, legale rappresentante della “Nubile srl”, incaricata della pulizia del nastro trasportatore.

La prossima udienza è stata fissata per il 9 ottobre. Nell’occasione sarà ascoltato quale testimone l’ispettore della Digos Cuccurachi, che ha condotto gran parte delle indagini.