TERREMOTO A CELLINO: ARRESTATI L’EX SINDACO CASCIONE E ALTRI 13, TRA CUI POLITICI E IMPRENDITORI. ANCHE IL SOCIO DI MAGGIORANZA DEL PORTICCIOLO

“Hanno incendiato la mia villa al mare; la mia casa a Cellino; hanno danneggiato l’edicola votiva di mio padre; hanno incendiato l’automobile del mio assessore ai Servizi sociali; hanno picchiato selvaggiamente il mio coordinatore politico”: questo diceva pochi mesi fa Francesco Cascione, avvocato penalista ed ex sindaco di Cellino San Marco (Forza Italia) lamentandosi con il ministro dell’Interno Angelino Alfano che non aveva sollecitato lo scioglimento del Consiglio comunale di Roma – dopo i clamorosi arresti – cosa che era invece avvenuta a Cellino senza che ci fossero arresti.
Questa mattina, a poco meno di un anno da quel 19 aprile 2014 in cui il suo Consiglio comunale venne sciolto per infiltrazioni mafiose,  Cascione è stato arrestato dai carabinieri e con lui altre 13 persone (ex amministratori del Comune di Cellino San Marco, imprenditori delle province di Brindisi, Bari e Lecce, e un pregiudicato vicino alla Sacra Corona Unita.

Ordinanza di arresti domiciliari anche per l’imprenditore leccese titolare Igeco e socio di maggioranza del Porticciolo turistico di Brindisi. Ricchiuto è allo stato irreperibile.
La clamorosa svolta al caso Cellino è stata impressa questa mattina all’alba dai carabinieri del comando provinciale di Brindisi che hanno eseguito 14 ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del Tribunale di Brindisi su richiesta della Procura.
I reati ipotizzati sono associazione per delinquere, peculato, corruzione, turbata libertà degli incanti e calunnia.
Nell’aprile 2014, il Consiglio Comunale di Cellino San Marco era stato sciolto con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell’ Interno, per condizionamento mafioso. L’operazione di questa mattina, denominata “Do ut des”, che ha portato alla luce una vera e propria organizzazione criminale, faceva capo all’ex sindaco Cascione, che avrebbe pilotato sistematicamente gli appalti e i concorsi comunali, in cambio di tangenti. Cascione è finito in carcere e con lui proprio l’assessore ai Servizi sociali cui furono bruciate due auto, il giovane e rampante Gabriele Elia (foto a destra), quello che partì in missione da Cellino con il camper bianco, gli adesivi di Forza Italia e la scritta “Il sogno liberale continua”, arrivando sino a palazzo Chigi per sostenere la discesa in campo di Veronica Berlusconi. Elia è stato recentemente nominato vice coordinatore provinciale di Forza Italia.

Gli arresti riguardano dunque l’ex vicesindaco Corrado Prisco e gli ex assessori Gabriele Elia, Gianfranco Quarta e Gianfranco Pezzuto. Della giunta non è stato arrestato solo l’ex assessore all’Urbanistica, Marina Del Foro.

 

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