Secondo gli investigatori della Squadra mobile, che il 25 febbraio scorso eseguirono gli arresti, è una vera e propria organizzazione che si occupava del furto e del riciclaggio di tonnellate di rame a Brindisi nelle zone vicine. Ora sarà il giudice per le indagini preliminari a valutare le prove raccolte e decidere se disporre il rinvio a giudizio di 19 imputati, richiesto dal pm Valeria Farina Valaori.
L’udienza preliminare è fissata dinanzi al gup Tea Verderosa l’8 luglio prossimo. Tra gli imputati ci sono anche alcuni imprenditori che operano nel settore della rottamazione e che avrebbero “commissionato” i furti, e vigilanti compiacenti.
Il processo è stato chiesto per Antonio Leo, 33 anni, Gianluca Giosa, 36 anni, Tiziano Martina, 44 anni, Davide Piccolo, Antonio Caforio, 44 anni, Orazio Lagatta, 22 anni, Cosimo Schena, 24 anni, Giovanni Nigro, 31 anni; Francesco Pugliese, 29 anni, Antimo Giosa, 41 anni, Alessandro Frascaro, 28 anni, Mario Cuneo, 22 anni, Antonio Brina, 25 anni, Alessandro Carbone, 36 anni, Alessio Romano, 30 anni, Raimondo Testini, 32 anni, Giovanni Valenti, 27 anni, Alessandro Lonoce, 28 anni.
Al vertice dell’organizzazione ci sarebbero Antonio Leo e Gianluca Giosa.
La Scandiuzzi risulta essere l’azienda più colpita dai furti, almeno 15. Poi l’inceneritore Termomeccanica, la Itelitaliana, la Advanced control system e tre impianti fotovoltaici, a Brindisi, Cellino San Marco e Salice Salentino.