Croci sulle foto dei figli di una collega: condannato per stalking alla Provincia

Croci disegnate sulle fotografie dei figli che una dipendente della Provincia di Brindisi aveva in ufficio. E poi acqua versata nella stampante per renderla inutilizzabile: una persecuzione, il cui movente resta tuttora inspiegabile, che è costata la condanna per stalking a un anno e due mesi di reclusione e diecimila euro di multa a carico di un uomo di 66 anni, impiegato di una società convenzionata con l’Amministrazione provinciale.
Fu la Digos a risolvere il giallo dei dispetti, inquietanti, che venivano fatti alla donna quando non si trovava in ufficio. La polizia piazzò alcune telecamere che ripresero il 66enne, per nove volte, a perseguitare con gli strani atteggiamenti la collega. Soprattutto le croci sulle foto dei bambini, più che il sabotaggio della stampante, inquietavano molto la donna.
Nell’arringa difensiva l’avvocato dell’imputato si era a lungo soffermato sulla differenziazione tra il reato di stalking e altri profili più vicini al “mobbing” e quindi non sempre dal rilievo penale.
La parte civile, invece, aveva supportato l’accusa nell’invocare la condanna dell’uomo perché l’impiegata, per mesi, era stata sottoposta a un calvario tale da renderle impossibile non solo la vita professionale, ma anche il tempo libero, per la preoccupazione che sul serio potesse accadere qualcosa a lei o alla sua famiglia.
Il pm ha chiesto la condanna dell’imputato a sei mesi di reclusione. Pena raddoppiata dal giudice monocratico Genantonio Chiarelli.