Appartamenti e bar: maxi confisca della polizia a un brindisino

Gli agenti della Divisione Anticrimine della Questura di Brindisi hanno proceduto alla confisca di beni, per un valore superiore a 700 mila euro, nei confronti del pluripregiudicato Angelo Balestra, elemento di spicco della criminalità locale, già sorvegliato speciale.
Il provvedimento è stato emesso dall’Ufficio Misure di Prevenzione del Tribunale di Brindisi, che ha pienamente confermato le risultanze dell’attività investigativa della Polizia, che avevano già condotto la Presidenza del Tribunale al sequestro preventivo dei beni :

-appartamento e garage siti in Brindisi, in via da Verrazzano n.7, intestati a Maria De Leo;
-quote societarie relative alle attività commerciali in via Sant’Angelo al civico 115:Bar Pasticceria e Laboratorio denominato “COCO’S Café Pasticceria”;
-la gestione dell’attività commerciale data in gestione a Massimiliano Bungaro di via Materdomini angolo via dell’Idroscalo n.46/48, prima denominato “Gran Caffè” ed attualmente “CIAIA Café”.
Tutti beni ritenuti tutti riconducibili a Balestra.
Le indagini hanno dimostrato un’ evidente sproporzione tra i redditi dichiarati da Balestra rispetto alle attività economiche svolte dallo stesso e dai suoi congiunti.
In particolare, si è evidenziato come quanto dichiarato dal pregiudicato non fosse addirittura sufficiente a soddisfare le primarie esigenze di vita.
Gli accertamenti “de quo”, hanno inoltre attestato come la capacità patrimoniale che ha consentito alla famiglia del Balestra di sostenere acquisti onerosi sia riconducibile alle molteplici attività illecite che hanno caratterizzato l’excursus criminale dello stesso.
Infatti, quest’ultimo, nell’ottobre 2008, veniva tratto in arresto per associazione a delinquere finalizzata a furti, rapine ed estorsioni e per il reato di riciclaggio di autovetture rubate.
Nel 2009, il Tribunale di Brindisi, annotate le numerose condanne inflitte a Balestra per reati commessi in materia di contrabbando di sigarette, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, porto illegale di arma da fuoco ed in considerazione della acclarata frequentazione di personaggi gravati da pregiudizi penali, gli aveva comminato la misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per la durata di anni quattro.
Ancora, nel 2010, è stato colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere perché individuato responsabile di associazione a delinquere finalizzata al reato di truffa in danno delle assicurazioni.
Il provvedimento di confisca è stato emesso a carico, oltre che di Balestra, anche nei confronti di Assunta Corlianò, moglie di quest’ultimo, Antonio Corlianò e Maria De Leo, suoceri di Balestra e di Nadia Martucci, collegata da vincoli di parentela al Balestra.La circostanza che il Tribunale abbia proceduto alla confisca dei beni in sequestro, testimonia la qualità del lavoro investigativo svolto dal personale della Divisione Anticrimine della Questura, impegnato in una costante azione di monitoraggio dei patrimoni illeciti nella disponibilità delle organizzazioni criminali, consapevole che tra le strategie di contrasto al fenomeno malavitoso il sequestro e la confisca ne rappresentano gli strumenti di maggiore efficacia.