Sigarette vendute anche in bici davanti ai bar e nei mercati rionali: a 2,50 euro il pacchetto

Le lancette della storia vorticano al contrario, indietro nel tempo. Fino a vent’anni fa. Tutto come allora, come se nulla fosse cambiato: gli scafisti, il Montenegro, gli scaricatori, le tonnellate di sigarette. Perfino i “banchetti” agli angoli delle strade di Brindisi per vendere bionde di contrabbando al dettaglio. E a prezzi stracciati: 2 euro e 50 per un pacchetto da venti di qualunque marca. Un euro in più per le “Marlboro”. I punti vendita dislocati ovunque: nei pressi dell’ex bar Columbia di viale Commenda; all’interno del mercato della frutta di via Santissima Maria Ausiliatrice; davanti all’ufficio postale del quartiere Paradiso; in piazza mercato, nel rione Commenda; poco distante dal punto “Snai” di via Appia.

Ed è proprio da qui, dal “banchetto” di via Appia, che la fine del rinascente contrabbando, sgominato questa mattina all’alba con 40 arresti dalla Dda di Lecce e dalla Guardia di Finanza di Brindisi, ha avuto inizio.

E’ l’ottobre di un anno fa quando militari delle Fiamme gialle vengono a sapere che al rione Commenda qualcuno ha ripreso a smerciare sigarette di contrabbando al dettaglio. A venderle è un certo Filippo Dario, di 67 anni. Le nasconde nella sua auto, una Opel Agila; ma pare le consegni in giro in sella alla sua vecchia bici. A rifornirlo è un secondo uomo, vecchia conoscenza delle Fiamme gialle: Angelo Roccamo. “Lu marzianu”, soprannome affibbiatogli da tempo, vive nel rione Bozzano. La mattina, di buon’ora, con le prime luci dell’alba, monta a bordo della sua vecchia Fiat Punto di colore bianco e raggiunge Dario col suo carico di sigarette.

Gli investigatori decidono di verificare. Il riscontro è immediato. Nell’auto del 67enne i finanzieri trovano 48 stecche di sigarette griffate Marlboro, per un peso complessivo di 9 chili di tabacco. L’uomo viene denunciato e consegna il carico. Ma non sembra intenzionato a rinunciare alla sua attività. Il 14 novembre, poco più di un mese dopo, i carabinieri tornano a fargli visita. E di nuovo Filippo Dario si fa trovare con le mani nella marmellata. Questa volta i chili sono 14. Sigarette di varia marca, per lo più fabbricate in Cina. L’arresto, la prima volta scongiurato, diventa inevitabile.

Per gli investigatori quella scoperta è la classica punta di un iceberg. Se quel 67enne riesce a procurarsi con tanta facilità stecche di sigarette sempre fresche, vuol dire che qualcuno, dietro di lui, si occupa dell’ingrosso. Qualcuno a sua volta rifornito da altri, che di certo non trasportano dalla Cina fino a Brindisi sigarette solo per il signor Filippo Dario.
L’ipotesi è che un’organizzazione più estesa ed articolata stia cercando di far rinascere dalle sue ceneri la fenice del contrabbando, un business dal potenziale elevatissimo, soprattutto in tempi di grave crisi quali sono i presenti.
Ma non è solo un’idea, una pista investigativa basata sul nulla. Sei mesi un altro episodio ha portato le forze dell’ordine pugliesi a rialzare la guardia davanti a una possibile ripresa del traffico di bionde.

Il 15 aprile del 2012 la Capitaneria di porto di Bari invia uomini e mezzi a 40 miglia dalle coste di Monopoli per soccorrere due naufraghi in balia delle onde, su una zattera di salvataggio. A bordo ci sono Ugo Ugolini, 37 anni, di Brindisi, noto in città per le sue imitazioni di Checco Zalone e Antonio Lomartire, 48 anni di Fasano. Ai soccorritori i due spiegano di essere sopravvissuti per miracolo all’affondamento della loro barca, con la quale si erano avventurati in mare aperto per una battuta di pesca. La fandonia regge appena due settimane. Il 30 aprile successivo in Croazia viene rinvenuto un natante semisommerso. All’interno, la patente nautica (falsa) di Ugolini e una tonnellata circa di sigarette.

Altri motoscafi carichi di bionde saranno intercettati nei mesi successivi davanti alle coste brindisine e baresi dai militari della Guardia di Finanza: il 21 dicembre, il 27 gennaio, l’8 febbraio, il 27 maggio.
Il contrabbando è tornato. Ma avrà vita breve. La Dda di Lecce e il comando della Guardia di Finanza di Brindisini sono già col fiato sul collo. Pedinano, studiano, intercettano. Un lavoro investigativo culminato all’alba di questa mattina con i 40 arresti dell’operazione “San Nicola”.

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