Un ragazzo si ferisce sulla diga di Punta Riso, ambulanza bloccata per mezz’ora davanti al cancello sbarrato. I vigili del fuoco rompono il lucchetto

Un’ambulanza bloccata per mezz’ora davanti all’ingresso della diga di Punta Riso con un ragazzo che aveva bisogno di soccorso ma che non poteva essere raggiunto perché l’accesso è bloccato da un lucchetto. I soccorritori hanno dovuto attendere l’arrivo dei vigili del fuoco che hanno tranciato il lucchetto e hanno consentito al 118 di passare. Per fortuna il ferito non era in pericolo di vita, altrimenti staremmo a raccontare una tragedia.

E’ accaduto oggi poco dopo mezzogiorno, quando un ragazzo di poco più di vent’anni è caduto sul cemento della diga, forse pescava con la canna o semplicemente passeggiava. Ha urtato la faccia rompendosi i denti e rimanendo privo di conoscenza. Altri pescatori che si trovavano in zona lo hanno immediatamente soccorso mentre qualcuno ha chiamato il 118 richiedendo l’intervento dell’ambulanza.

In effetti l’ambulanza è giunta pochi minuti dopo all’ingresso della diga di Punto Riso ma non ha potuto superare il cancello che era chiuso a chiave. Il ragazzo ferito era oltre un chilometro più avanti e dunque non poteva essere trasportato a braccia sino all’ingresso. Era necessario rompere la catena che chiude l’ingresso e sono stati chiamati i pompieri. Sono trascorsi altri minuti, sino al loro arrivo e sino al momento in cui finalmente il cancello è stato aperto.

Trenta minuti circa da quando la richiesta di soccorso è partita sino al momento in cui gli uomini del 118 hanno raggiunto il giovane ferito. Sanguinante e sotto choc il ragazzo è stato trasportato in ospedale. Le sue condizioni per fortuna non destano preoccupazioni, ma l’accaduto conferma la situazione anomala della diga di Punta Riso che, aperta ai pedoni che possono percorrerla fino alla fine, non risulta raggiungibile agevolmente dai mezzi di soccorso. In caso di incidenti o di malori i minuti persi all’ingresso si rivelerebbero fatali. Vanno presi immediatamente provvedimenti.