Dopo la lettera pubblicata ieri da Senza Colonne e scritta dal figlio di un paziente deceduto all’ospedale Perrino di Brindisi, ecco la replica degli infermieri.
Gentilissima famiglia Deviciente,
Premesso il massimo rispetto per il dolore e la perdita della persona cara, che sicuramente ci saranno le dovute verifiche sull’accaduto nelle sedi opportune ed inoltre che personalmente esprimo l’assoluta solidarietà per la lunga attesa (non si puo rimanere su una barella in attesa ore o giorni prima di essere ricoverati: Il problema italiano dei PS), mi si consenta replicare affermando che non si può generalizzare su una intera categoria, quella degli infermieri.
Gli infermieri non sono incompetenti; come in tutte le categorie professionali ci possono essere infermieri preparati e meno preparati, come in tutte le categorie professionali ci sono infermieri che sanno rapportarsi con l’utente ed altri meno, che non è certo colpa dell’infermiere dell’accettazione/triage delle lunghe attese in PS, che in tutta Italia la funzione di Triage/accettazione nel PS è regolata dal DPR 27/03/1992 che così recita: ” …All’interno dei DEA deve essere prevista la funzione di Triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pazienti in base a criteri definiti che consentano di stabilire le priorità di intervento. Tale funzione e’ svolta da personale infermieristico adeguatamente formato, che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del servizio…”, ed infine che in tutta Italia e nel mondo non esiste e non è assolutamente necessaria la figura del medico in Accettazione/Triage.
Le dovute condoglianze e vicinanza per la perdita del caro congiunto ma non si può far ricadere la colpa delle disfunzioni sanitarie del “Perrino”, nello specifico del PS, su una intera categoria professionale, quella degli infermieri, che ogni giorno si prodiga e da il meglio di se per far fronte alle incombenti necessita della cittadinanza.
Con osservanza e vicinanza
Infermiere Dr. Carmelo Villani