Don Peschiulli chiede di essere scarcerato: “Non veri atti sessuali sui chierichetti, fu solo petting”

In fondo non ci fu violenza sessuale completa ma solo una forma più lieve. Insomma, don Giampiero Schittulli sostiene che fece solo “petting” con i suoi chierichetti e dunque non merita di essere detenuto. Queste le motivazioni con cui il suo avvocato difensore, ieri, ne ha chiesto la scarcerazione davanti al tribunale del Riesame.
Il sacerdote dunque non è nelle condizioni di smentire di aver messo più volte le mani addosso ai due ragazzini, così come le sue vittime hanno raccontato e come hanno confermato altri chierichetti che avevano vissuto le stesse esperienze più di dieci anni fa.
Ma siccome non ci fu un vero atto sessuale, dice l’avvocato di Peschiulli, il petting non giustifica la reclusione dell’ex parroco.
I giudici del Riesame di Lecce si sono riservati di decidere. Peschiulli è agli arresti domiciliari nella sua abitazione brindisina, al rione Commenda, dal 20 maggio scorso. Nel frattempo la sua situazione processuale si è anche complicata perché sul suo pc portatile gli esperti informatici dei carabinieri hanno trovato tracce di migliaia di immagini pornografiche, una parte delle quali ritrarrebbero minorenni. Per questo motivo è stato aperto un nuovo fascicolo per pedopornografia con indagine assegnata alla Dda di Lecce.
La decisione sulla richiesta di scarcerazione del sacerdote i giudici dovrebbero sciogliere il riserbo nella giornata di oggi.