L’ex ministro dell’Interno a Brindisi nel processo contro Sgarbi: “Non accetto le sue scuse”

Altro che scuse e risarcimento di 500 euro: l’ex ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, vuole la condanna di Vittorio Sgarbi per le frasi ritenute offensive rivoltegli dal critico d’arte in una manifestazione pubblica a Cellino San Marco, nell’agosto 2013. L’ex ministro è comparsa questa mattina presso il giudice di pace di Brindisi, dove – respinta la proposta di transazione – è iniziato il processo per diffamazione.
L’ex ministro, costituitosi parte civile con l’avvocato dello Stato, Fernando Musio, ha deposto in aula raccontando l’accaduto davanti al giudice di pace Salvatore Camposeo. L’accusa è sostenuta dal pm della procura di Brindisi, Savina Toscani. 
“E’ stata offesa la mia dignità di donna, di ministro e quella del Capo dello Stato”, ha sottolineato la Cancellieri riferendosi alle affermazioni fatte da Sgarbi sugli scioglimenti per mafia dei Comuni, con particolare riferimento a Salemi (del quale era stato sindaco), ma anche a Cellino San Marco. 
Sgarbi pronunciò pubblicamente la frase “La vera Ruby è lei”, e quel paragone (riferito alla minorenne protagonista del caso Berlusconi) al ministro non era andato proprio giù. 
“Non è una questione di soldi – ha aggiunto l’ex ministro riferendosi alla proposta risarcitoria di Sgarbi – ma di dignità dello Stato. Sgarbi ha continuato a offendermi anche in varie trasmissioni televisive successive mettendo in dubbio la mia moralità”. 
Il processo è stato rinviato al 22 settembre: deporranno il cantante AlBano Carrisi e l’ex sindaco di Cellino San Marco Francesco Cascione.