Immigrati sfruttati nei parchi fotovoltaici: 12 rinvii a giudizio

Sono state rinviate a giudizio dodici persone accusate di avere fatto parte di un’associazione per delinquere che avrebbe sfruttato centinaia di immigrati nella realizzazione di parchi fotovoltaici nelle province di Lecce e Brindisi. Il gup di Lecce, Giovanni Gallo, ha chiuso stamane l’udienza preliminare scaturita dall’inchiesta della Dda sulla societa’ spagnola Tecnova, che tra il 2010 e il 2011 ebbe in subappalto la realizzazione di numerosi impianti solari.
Secondo l’ipotesi accusatoria, la societa’ avrebbe utilizzato metodi irregolari per velocizzare la chiusura dei cantieri e ottimizzare i guadagni sulle spalle dei lavoratori, i quali presentarono negli anni una serie di denunce e recentemente si sono costituiti parte civile nel processo. Proprio la loro presenza, prima come parti offese e poi come parti civili, ha rallentato parecchio l’iter giudiziario a causa della difficolta’ di notifica degli atti giudiziari, dal momento che molti di loro hanno abbandonato il Salento e alcuni addirittura l’Italia. In totale sono 438 le persone costituite come parte civile nel processo. Agli imputati (i vertici di Tecnova e alcuni intermediari brindisini) sono stati contestati i reati di associazione a delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitu’, estorsione aggravata, truffa ai danni dello Stato, favoreggiamento della clandestinita’.
Il processo si aprira’ davanti alla Corte d’assise di Lecce il 10 dicembre. Il proscioglimento e’ stato disposto per tre cittadini stranieri che erano stati coinvolti nell’inchiesta nella presunta veste di caporali.