Omicidio Tedesco, chiusa l’indagine: spunta anche un minorenne. Fece da palo ai tre arrestati

C’è anche un minorenne tra gli indagati per l’omicidio di Mino Tedesco e il ferimento del figlio Luca, avvenuti l’1 novembre dello scorso anno in piazza Raffaello, al rione Sant’Elia: avrebbe svolto il ruolo da “palo” durante le concitate fasi della sparatoria. Lo ha determinato la procura di Brindisi che ha concluso le indagini nei confronti dei tre presunti autori dell’omicidio: Andrea Romano, Francesco Coffa e Alessandro Polito. Di loro si occuperà presto il giudice preliminare di Brindisi mentre il fascicolo del minore viene trasmesso alla competente procura di Lecce: anch’egli è accusato di concorso nell’omicidio di Mino Tedesco e in quello tentato di Luca. Definitivamente archiviata la posizione di Alessandro Coffa, il primo ad essere catturato dai carabinieri ma poi risultato completamente estraneo alla vicenda.
Secondo i Ris di Roma, che effettuarono i rilievi macrobiologici, nell’appartamento in cui avvenne l’omicidio erano presenti dieci persone. La perizia balistica ha stabilito che furono nove i colpi esplosi, tutti con la pistola calibro 9 impugnata da Andrea Romano: sei centrarono Mino Tedesco, tre Luca. Il killer ha ammesso di aver sparato ma non per uccidere. Il movente era stato una banale lite tra bambini durante una festicciola svoltasi la sera precedente.
L’inchiesta è chiusa: ci sono 20 giorni di tempo per gli indagati per chiedere eventualmente di essere interrogati o per depositare memorie. Poi la richiesta di rinvio a giudizio.
(Nella foto Andrea Romano, il killer, e Mino Tedesco, la vittima)