Nel marzo 2013, al culmine dell’ennesimo tentativo d’approccio, sfociato in un’aggressione nel cortile di una scuola elementare di Brindisi, lui era stato arrestato per stalking. Ora, a distanza di due anni e mezzo, arriva la sentenza di condanna: un anno di reclusione, pena sospesa.
Antonio Caressa, 59 anni, segretario scolastico, è stato riconosciuto colpevole di atti persecutori nei confronti della ex compagna.
Gli arresti domiciliari scattarono al culmine di una lunga serie di minacce, ingiurie e percosse per convincere la sua ex compagna a tornare con lui. Insieme alle manette, il divieto di comunicare con qualsiasi mezzo con la donna.
L’insegnante vittima dello stalker trovò subito conforto nella preside della sua scuola che fece trasferire il segretario e che poi supportò la donna nella sua vicenda giudiziaria sfociata in una denuncia alla sezione di pg della polizia, presso la Procura di Brindisi. Fu il pm Pierpaolo Montinaro a chiedere l’arresto di Caressa ed è stato lo stesso magistrato a pronunciare la requisitoria in aula. La richiesta di condanna è stata pesante: due anni e sei mesi di reclusione.
La sentenza ha tenuto conto del fatto che Caressa non ha precedenti.
Ma la battaglia della sua ex compagna (che insegna nella stessa scuola elementare) continua perché l’uomo svolge le mansioni di segretario presso una scuola superiore di Brindisi, considerata scuola “Polo” e dunque sede di corsi di formazione per gli insegnanti. Corsi di formazione che, per evidenti motivi, la maestra non si sente di affrontare.
In questo senso la sua battaglia, intervallata da continue terapie per cercare di controllare lo stato di prostrazione psicologica che non l’ha mai abbandonata (nonostante lo staker dal momento dell’arresto non ha tentato in alcun modo di comunicare con lei) continua, seguita dal suo legale, l’avvocatessa Ivana Quarta.