In primo grado era assolto con la formula “perché il fatto non sussiste”, ma la Corte d’Appello di Lecce – accogliendo il ricorso della Procura di Brindisi – ha condannato a un anno e due mesi di reclusione (pena sospesa e non menzione) il luogotenente dei carabinieri Domenico Carluccio. Il sottufficiale era accusato di aver modificato una pistola per contenere due cartucce in più e di aver simulato di aver subito la rapina della pistola. Carluccio è difeso dall’avvocato Gianvito Lillo.
Confermata invece la sentenza di assoluzione nei confronti dei due ufficiali coinvolti nel processo: il tenente colonnello Gennaro Ventriglia (difeso dall’avvocato Amilcare Tana) e il capitano Gianbruno Ruello (avvocato Masssimo Manfreda). I due erano accusati di aver coperto la simulata rapina della pistola e di averne nascosto la manomissione.
Carluccio, uno dei sottufficiali dell’Arma protagonisti della lotta alla Sacra corona unita negli anni Ottanta e Novanta, è risultato colpevole di aver alterato il serbatoio della Beretta calibro 9 parabellum per contenere 17 proiettili anziché 15, simulando poi di aver subìto un reato. E’ probabile per lui il ricorso in Cassazione della difesa.