Non è esattamente una coppia giovanissima: lui ha 73 anni, lei 65. Ma gliele ha date di santa ragione, per troppo tempo e lei, la moglie, non ce l’ha fatta più. Gli agenti del commissariato di Ostuni hanno notificato all’uomo un’ordinanza con cui gli si ordina di lasciare immediatamente la casa familiare e di non accedervi, neppure temporaneamente, senza l’autorizzazione del giudice, nonché di non avvicinarsi ai luoghi frequentati abitualmente dalla moglie, mantenendo da lei una distanza non inferiore a 300 metri 3, con rigoroso divieto di non comunicare con lei né in forma scritta, né a mezzo del telefono, né tramite la rete Internet.
L’indagato, dopo aver prelevato i propri effetti personali sotto il controllo dei poliziotti del Commissariato di Ostuni, ha lasciato la casa familiare con l’avviso che in caso di violazione la misura sarà sostituita con altra più severa. E’ accusato di maltrattamenti pluriaggravati in famiglia e lesioni pluriaggravate, ai danni della moglie.
Numerosi e gravissimi gli episodi ricostruiti e documentati dai poliziotti: • Verso la metà di luglio, l’uomo avrebbe strattonato la moglie facendola cadere al suolo, provocandole lesioni all’avambraccio e alla regione sacrale; • Verso la metà di aprile, l’aveva afferrata per i capelli, per poi farla cadere al suolo, provocandole contusione cranica; • Verso la fine di giugno, l’aveva afferrata per il collo, causandole traumi contusivi lombari e dei polsi, con contestuale e ripetuta minaccia di morte, ingiurie e epiteti indicibili, quindi, era giunto al punto di sputarla così sottoponendola ad una serie di sofferenze fisiche e psichiche nell’ambito di un regime di vita insostenibile e mortificante.
Infine l’aveva obbligata a disinvestire titoli di credito intestati a lei e a trasferirli sul proprio conto.
Nei confronti dell’uomo, di origini tarantine, il giudice ha emesso la misura coercitiva su richiesta del pm Pierpaolo Montinaro ed eseguita dalla polizia di Ostuni.