E’ un pool di esperti dell’istituto di medicina legale e del dipartimento di Malattie infettive dell’università degli studi di Foggia ad occuparsi degli approfondimenti medico-legali richiesti dal pm, Milto Stefano De Nozza, sulle 19 morti sospette all’ospedale Perrino di Brindisi su cui dal 2013 è in corso una inchiesta che riguarda numerosi casi di infezione da klebsiella, batterio che colpisce principalmente le vie respiratorie. La consulenza si concentra sulle cartelle cliniche dei pazienti deceduti due anni fa, 13 in tutto. Sei sono le morti che invece risalgono a un periodo compreso tra il maggio e il settembre del 2015. Gli esperti sono al lavoro da alcuni mesi, vista la complessità degli accertamenti richiesti dalla procura che chiede di verificare se vi sia una correlazione tra il contagio da klebsiella e il decesso di persone già affette da malattie gravi.
L’ipotesi di reato per cui si procede è omicidio colposo plurimo: le indagini sono condotte dai carabinieri dei Nas di Taranto che hanno acquisito nei giorni scorsi documentazioni presso le sedi della Asl di Brindisi. La magistratura sta valutando anche se siano state effettuate correttamente le manutenzioni e se le segnalazioni riguardo i contagi da klebsiella siano state compiute secondo quanto previsto dalle procedure. Proprio la Asl, il 14 ottobre scorso, ha istituito una task force per contenere l’emergenza determinata dalle infezioni ospedaliere. Una squadra di tecnici è all’opera, al Perrino, per sostituire i filtri dei condizionatori nei quali si annidano le sacche di concentrazione del batterio.