
Non sono passati neanche 10 mesi dalla morte di Domenico Loparco, l’ingegnere 37enne precipitato in un burrone mentre tentava di scalare una montagna in provincia di Lecco, che, ieri notte, un altro dramma ha colpito la famiglia Loparco.
Il giovanissimo Piero, vittima di un incidente stradale lungo la Brindisi-San Vito, era il cugino di Domenico, i loro papà sono fratelli.
Alle prime luci dell’alba altre grida di dolore hanno raggiunto la famiglia. Uno strazio inconcepibile rivissuto due volte nell’arco di un anno.
Era un sabato d’inizio dicembre quando Domenico Loparco, nato a San Vito dei Normanni ma trasferitosi a Milano per lavoro, partì alla volta di Lecco, insieme a un gruppo d’amici, per scalare ilGrignone, la vetta più alta del gruppo montuoso nel lecchese.
Una scalata impegnativa ma non proibitiva per le capacità di Domenico, ingegnere e appassionato sportivo. Un piccolo errore, una fatalità. Un volo di 50 metri che spezza la vita dell’uomo e che, a 1000 km di distanza, a San Vito, fa piombare la famiglia in un dolore improvviso.
Ora un altro immane dramma.
Forse colpa dell’asfalto bagnato, ma sono ancora in corso accertamenti, sicuramente complice quel tratto stradale che troppe vittime miete – due nella sola giornata di ieri – verso le 4, Pietro Loparco, Piero per gli amici, giovane studente d’ingegneria informatica è rimasto vittima di un incidente: la Fiat Punto sulla quale viaggiava, da solo, ha impattato contro un muretto a secco in contrada Conforto.