Entrambi condannati per omicidio passionale, si innamorano e sposano in carcere

Lui sta scontando 22 anni di carcere per aver ucciso con un colpo di pistola in faccia il presunto amante della compagna, lei è nota come la “Mantide di Casandrino”, per aver ammazzato il fidanzato: hanno deciso di sposarsi, pur essendo entrambi detenuti, lui a Turi, lei nel carcere di Potenza e soprattutto non avendo avuto la possibilità neanche di incrociare gli sguardi.
Donato Greco, 44 anni, di Ostuni, e Rosa Della Corte, 30 anni, della provincia di Napoli, si giureranno eterno amore nel mese di aprile del prossimo anno. Le pubblicazioni di matrimonio sono affisse nell’albo pretorio del comune di Potenza perché è nel carcere lucano che saranno celebrate le nozze e dove i due avranno la possibilità di incontrarsi per la prima volta.
Donato Greco, il 6 febbraio 2001, uccise con un colpo di pistola in faccia Cosimo Bellanova, un giovane che aveva avuto il solo torto di ospitare una notte a casa la compagna dell’assassino fuggita dopo l’ennesima violenta lite. Greco lo colpì prima al volto e poi lo finì con un altro colpo di pistola al cuore, sfigurando poi il cadavere per simulare probabilmente un omicidio di mafia. Fu arrestato una settimana dopo.
Ma l’ossessione per quella donna andò avanti per anni, con continue minacce epistolari al punto che nel 2011 gli fu notificata un’ordinanza d’arresto per stalking nei confronti della donna che riceveva pacchi di lettere intimidatorie.
Ma proprio le lettere hanno fatto da tramite per far nascere una storia d’amore tra Greco e Rosa Della Corte, 30 anni, avvenente ragazza del Napoletano che sta scontando una pena di 18 anni di reclusione e che è in carcere da quando aveva 18 anni per aver ucciso il fidanzato Salvatore Pollasto. La Della Corte era balzata agli onori delle cronache nell’agosto dello scorso anno quando evase dal carcere di Lecce durante un permesso premio per una fuga d’amore con tale Lorenzo Trazza, 26 anni, cuoco originario di Muro Leccese. Dopo pochi giorni i due litigarono e il giovane si presentò ai carabinieri mentre agli inizi di settembre la donna venne catturata vicino Roma insieme a un rumeno.
Ma la sua popolarità crebbe al punto che le venne dedicata una puntata del programma Rai “Storie maledette” condotto dalla giornalista Franca Leosini. Fu allora che scattò la scintilla: la Della Corte ricevette in carcere numerose lettere di “ammiratori” ma ad aprirle il cuore fu quella di Donato Greco, probabilmente per il fatto di essere stati accomunati da un unico destino: quello aver commesso un omicidio passionale. Come presupposto perché il loro amore diventi eterno non è male.