Uccise il marito a martellate e ne bruciò il cadavere che fu seppellito in campagna. Ma lo fece con l’attenuante della provocazione: la Corte d’Assise d’Appello, dopo l’annullamento con rinvio della Cassazione, ha ridotto da 17 a 14 anni e dieci mesi gli anni di carcere inflitti a Maria Grazia Greco, 49 anni, la donna di Surbo che ammazzò Antonio Ingrosso, fabbro di 45 anni. In primo grado il gup di Brindisi aveva condannato la donna a 20 anni al termine di un processo con rito abbreviato.
I fatti risalgono al 2011: la donna riferì d’aver vissuto per anni con un marito violento, in un clima di vessazioni che fu confermato anche dalla figlia, che fu assolta dal concorso in occultamento di cadavere che le era stato contestato. Maria Grazia Greco inizialmente negò, poi si decise a raccontare tutto. Ha rinunciato alla proprietà di tutti i suoi beni per risarcire i famigliari del marito che non si sono costituiti parte civile.