Don Francesco accusato da un pediatra. Il suo legale: “Dimostrerà la sua innocenza”. L’arcivescovo: “Notizia appresa con dolore”

Ci sarebbe anche la denuncia di un pediatra brindisino, che ha ascoltato e riferito il racconto di un bambino, alla base dell’indagine nei confronti di don Francesco Caramia, il giovane parroco originario di Mesagne indagato per abusi sessuali nei confronti di minori.
I carabinieri di Brindisi nei giorni scorsi si sono recati nella sagrestia della parrocchia di San Giustino de Jacobis sequestrando computer e altro materiale, e hanno perquisito la stessa abitazione del sacerdote.
Don Francesco Caramia, che – come ha spiegato il suo legale Giancarlo Camassa (lo stesso che accompagnò l’ex arcivescovo Rocco Talucci all’interrogatorio in procura sul caso Peschiulli) – ha fornito la massima collaborazione agli investigatori nella convinzione di poter dimostrare la propria estraneità ai fatti, si è dimesso nelle ore successive dall’incarico di parroco del rione Bozzano.
Poche ore dopo la notizia diffusa da Senza Colonne News, l’arcivescovo di Brindisi Domenico Caliandro ha diffuso questa nota: “L’Arcivescovo di Brindisi ha appreso con dolore la notizia che un sacerdote della città è indagato per reati molto gravi. L’interessato respinge con fermezza l’accusa e ritiene di potersi adeguatamente difendere. Per farlo con maggiore libertà e anche per ragioni di salute, ha subito lasciato la parrocchia in cui svolgeva il suo ministero. Mons. Caliandro dichiara la sua fiducia nella magistratura e attende l’esito delle indagini. L’Autorità diocesana, se ha certezza dei delitti, intende agire sempre con determinazione, con la massima considerazione per le vittime, seguendo la linea dettata da papa Francesco e dai suoi immediati predecessori. Intanto la Chiesa locale di Brindisi-Ostuni, nella sofferenza di questo periodo, continui umilmente a lavorare e a pregare, sostenendo il ministero di tanti sacerdoti fedeli, che si spendono generosamente ogni giorno secondo la loro vocazione”.

La parrocchia di Bozzano è stata affidata a uno dei sacerdoti di maggiore esperienza, don Rocco Ivone, già parroco al rione Sant’Angelo e al Perrino, da alcuni anni reggente della chiesa di Cristo. 
Non è ancora chiaro se e in che maniera l’indagine che coinvolge don Francesco Caramia sia legata a quella che portò all’arresto di don Giampiero Peschiulli e che proprio nei giorni scorsi ha concluso la sua fase preliminare.
Sulla pagina Facebook del sacerdote intanto compaiono alcuni messaggi di fedeli che lo sostengono e dichiarano di non credere alle gravi ipotesi di reato. In questi giorni don Caramia era impegnato nell’organizzazione del presepe vivente, iniziativa che da anni vede protagonista la comunità cattolica del quartiere. Una comunità rimasta sconvolta dall’accaduto.

(Nella foto dell’Osservatorio Romano, don Francesco Caramia saluta papa Bergoglio)