L’ex proprietario del Desirè lascia 6 milioni d’eredità a un albanese: processo per circonvenzione d’incapace

Un patrimonio di sei milioni di euro, tra immobili e denaro. A tanto ammontava l’eredità lasciata da Aldo Farinola, facoltoso imprenditore brindisino morto a 93 anni. Ma invece che essere distribuito tra i nipoti, quel tesoro rischia di finire nelle mani di un estraneo, un albanese che aveva in fitto una delle case del pensionato e che si è “ritrovato” unico erede di quella fortuna in virtù di un testamento siglato con tanto di atto notarile. I parenti di Farinola hanno denunciato l’albanese per circonvenzione di incapace e la battaglia giudiziaria si è aperta ieri con alla sbarra Nuri Guga, 62 anni, albanese, potenziale multimilionario. Parte civile i parenti del pensionato deceduto nel 2009.
Aldo Farinola era stato un imprenditore con il fiuto per gli affari. Tra i suoi successi più importanti la gestione del Desirè al Mare, lo storico ristorante che si trovava nella stazione marittima di Brindisi. Il suo fiuto per gli affari e per gli investimenti gli aveva consentito di mettere da parte un bel gruzzoletto.
Secondo il pm Milto Stefano De Nozza “approfittando o abusando dello stato di infermità psichica, di deficienza fisica o comunque di gravissima infermità fisica dell’anziano”, tale da “impedirgli di formulare e manifestare una volontà testamentaria consapevole”, lo avrebbe “indotto a redigere un testamento olografo, pubblicato a mezzo del notaio Michele Errico” secondo il quale era l’erede universale di tutti i suoi beni immobili e mobili.
Quindici i testimoni citati dall’accusa. Le patologie di cui era affetto sono dettagliatamente riportate nel capo di imputazione, soprattutto la perdita di lucidità. Farinola non era più in sé, i parenti ne sono sicuri.