Era la mattina del 1° ottobre 2015, Giuseppe Orlando, 41 anni, di Taranto, si era introdotto negli uffici dell’Ispettorato del Lavoro, in via Appia, con il pretesto di fare propaganda religiosa, tentando poi di fare man bassa dei beni lasciati incustoditi nei vari uffici dai dipendenti pubblici.
Aveva atteso che un’impiegata, dopo aver lasciato la sua borsa in un armadio, si allontanasse temporaneamente dal posto di lavoro per qualche istante per avvicinarsi al mobile e sottrarre il contenuto della borsa incustodita, ma l’improvviso ritorno della vittima lo aveva costretto a usare violenza nei confronti della donna, spintonandola con forza, al fine di guadagnare la fuga con il bottino.
I carabinieri di Brindisi lo hanno individuato grazie a riscontri incrociati in relazione ad alcuni oggetti (una ricevuta Sisal, un’agendina, ecc.) abbandonati mentre si allontanava dagli uffici dell’Ispettorato del Lavoro e al successivo riconoscimento fotografico anche da parte di un altro collega della vittima.
A Taranto, questa mattina, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Brindisi hanno eseguito l’ordinanza di applicazione di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Brindisi su richiesta della locale Procura della Repubblica. Orlando è stato rinchiuso nella casa circondariale di Taranto.