Ha patteggiato 4 anni e 6 mesi, pena non sospesa quindi resta ai domiciliari, il primo maresciallo della Capitaneria di Porto di Rimini, Claudio Stasi, 53 anni, originario di Brindisi, coinvolto esattamente un anno fa in un giro di patenti nautiche false. Secondo le indagini del sostituto procuratore, Davide Ercolani, e dei carabinieri dall’aliquota operativa del Norm del comando di Rimini il giro per le patenti era gestito da due sottufficiali della Capitaneria di Porto. Agli arresti erano finiti Stasi, che in un secondo momento aveva confessato, e Vincenzo Loiacono, 58 anni, brindisino anche lui, luogotenente in pensione da 8 mesi, prima in servizio alla Capitaneria di Pesaro. Indagato a piede libero un terzo militare, un capo di seconda classe in servizio a Cervia.
Indagate, inoltre, sempre a piede libero altre 9 persone, ossia 7 soggetti residenti nel Pesarese che hanno avevano conseguito la patente nautica con i metodi fraudolenti messi in piedi dai due sottufficiali, il titolare di un’agenzia di pratiche nautiche di Bellaria e un residente a Savignano. Le accuse formulate dalla Procura a vario titolo andavano dalla rivelazione di segreto d’ufficio, dalla falsita’ ideologica commessa in atto pubblico, alla corruzione per un atto contrario ai doveri del proprio ufficio.
Oggi il patteggiamento per Stasi, difeso dall’avvocato Luca Ventaloro di Rimini, che comprende come richiesto dal pm Ercolani, anche le pene accessorie ossia rimozione del grado (Stasi torna marinaio semplice) interdizione dai pubblici uffici e rimozione di Stato in via amministrativa del comando, preludio di un possibile licenziamento.