di Gianmarco Di Napoli
Mimmo Consales affronterà giovedì pomeriggio l’interrogatorio di garanzia dopo l’arresto di sabato. Rispetto al momento in cui il dirigente della Digos ha bussato alla sua porta, però, la situazione sembra sia mutata in un modo rapido e per certi versi inaspettato. Al punto che è difficile prevedere quale sarà la strategia difensiva che l’ormai ex sindaco sceglierà di adottare insieme al suo legale, Massimo Manfreda: avvalersi della facoltà di non rispondere? Ribattere alle accuse formalizzate dal giudice? Chiarire tutto con i pubblici ministeri?
I due coindagati. A sparigliare le carte, prima ancora che arrivasse il turno di Consales di affrontare il giudice preliminare, ci hanno pensato gli altri due protagonisti dell’inchiesta, l’imprenditore Luca Screti e il commercialista Massimo Vergara, i cui interrogatori sono stati scaglionati tra martedì e oggi. Il primo a essere sentito, essendo l’unico a essere detenuto in carcere, è stato Screti. Formalmente l’indagato si è avvalso della facoltà di non rispondere, strategia utilizzata spesso dalla difesa per avere il tempo di studiare le carte e tentare la via del Tribunale del Riesame.
Ma voci di corridoio ipotizzano che la scelta operata davanti al gip sia stata funzionale a una richiesta di rendere dichiarazioni spontanee ai pubblici ministeri. E questa circostanza aprirebbe scenari nuovi, senza dubbio molto più ampi di quelli limitati al solo ruolo di Consales nella vicenda. Perché è chiaro che intorno all’affare-rifiuti la procura ritiene fosse apparecchiata una tavola di commensali molto ampia nella quale la vicenda in cui è coinvolto l’ex primo cittadino rappresenta solo la punta dell’iceberg. E che non è ristretta solo al rapporto con la Nubile.
Se Screti ha deciso effettivamente di confermare l’esistenza di questo sistema perverso, i cui confini appaiono per ora non circoscribili così come i nomi di eventuali altri protagonisti, lo si scoprirà nel giro di pochi giorni perché è chiaro che sul piatto della bilancia sarà stata messa quantomeno la concessione degli arresti domiciliari.
Il commercialista Massimo Vergara, questa mattina (e non si può sapere se la sua scelta sia legata a quelle del suo datore di lavoro, Luca Screti) ha scelto di rispondere alle domande del gip Giuseppe Licci in un interrogatorio che sarebbe stato molto lungo e nel corso del quale il professionista (accusato di aver portato materialmente a Brindisi i 30.000 euro della “tangente” a Consales) avrebbe chiarito una serie di punti. All’interrogatorio erano presenti anche i due pm titolari dell’inchiesta, Giuseppe De Nozza e Savina Toscani.
I testimoni. Esistono altri due personaggi-chiave nell’indagine condotta dalla procura di Brindisi. Il primo è Gianluca Cuomo, funzionario del settore Ambiente del Comune. L’altro l’ex segretario particolare del sindaco, il giornalista Cosimo Saracino.
Cuomo, interrogato a più riprese, ha raccontato che non solo Consales ma anche l’assessore all’Ambiente, Antonio Monetti, avrebbe più volte perorato, anche in maniera informale, la causa della Nubile. Monetti – ha spiegato Cuomo – lo avrebbe più volte sollecitato a far sbloccare il pagamento da parte del Comune alla Nubile di circa un milione di euro per i costi sostenuti per l’estrazione del percolato dalla discarica di Autigno. Il funzionario però si era opposto. E pressioni analoghe nei suoi confronti avrebbe esercitato anche il dirigente dell’Ufficio tecnico, Fabio Lacinio. Né Monetti né Lacinio sono indagati.
Cosimo Saracino, dimessosi da segretario particolare del sindaco non appena coinvolto nella prima inchiesta, datata dicembre 2013, ha raccontato di aver messo a disposizione di Consales un suo locale in piazza, a Mesagne, nel quale aveva incontrato Screti e altri imprenditori. Nell’ottobre del 2013 il versamento della presunta tangente. Ecco il racconto di Saracino: “Incontro Vergara, ci salutiamo, e decido di offrire qualcosa da bere e andiamo al Central Bar che è vicino a palazzo Nervegna (…) Mi dice che è venuto a consegnare dei documenti e mi esce una busta dalla borsa. Dico questi sono i documenti? Sì, li prendo e li metto in tasca. Poi vado dal sindaco e mi dice, cosa ti ha dato? Ecco tieni la busta. No, dice. Apri. La apro e c’erano dei soldi. Vedo che sono dei soldi. Dico, sindaco, tienili. No tienili tu Cosimo, sai quanto mi fido di te e quindi tranquillamente prendili tu”.
(Nella foto Mimmo Consales, Luca Screti e Massimo Vergara)