Il derby in programma per domenica prossima tra Nardò e Brindisi si disputerà sul campo neutro di San Pancrazio Salentino, stante l’indisponibilità dell’impianto neretino, interessato dalla risemina del manto in erbetta naturale e questa, di per se, sarebbe stata una buona notizia per i tifosi biancazzurri i quali, percorrendo i pochi chilometro che separano la città dal comune di San Pancrazio, avrebbero potuto assistere dal vivo, almeno in mille, alla gara, il che faceva sfregare le mani anche al cassiere del Nardò che avrebbe potuto contare su un incasso di almeno 10.000 euro che, in periodo di vacche magre, non è assolutamente da disprezzare.
Ma si è fatto il conto senza l’oste e, puntuale, è arrivata la doccia fredda sotto forma di provvedimento della Lega Nazionale Dilettanti che concede l’autorizzazione a disputare la gara in quel di San Pancrazio, ma impone che la partita sia giocata a porte rigorosamente chiuse, a riprova della cecità, per non dire altro, della burocrazia che governa il calcio nostrano e che sta portando alla morte dell’intero movimento calcistico per esaurimento delle risorse finanziare e per decisioni che sempre più portano la gente a disaffezionarsi allo sport vissuto e visto dal vico per impigrirsi dietro lo schermo piatto di una televisione.
Complimenti vivissimi allo scienziato di turno che ha deciso di non concedere la deroga all’impianto nuovissimo, funzionalissimo e dotato di due tribune distinte e separate ma che, non avendo mai il paese avuto una squadra di calcio militante nel campionato di serie D, aveva a suo tempo omologato l’impianto per il campionato di Eccellenza.
Danno e beffa, beffa per il Brindisi che dovrà giocare per la prima volta in campionato senza una affezionata e calorosa fetta di tifosi al seguito, beffa per i veri tifosi brindisini che non potranno assistere dal vivo all’evento sportivo e danno, di non poco conto, alle già provatissime finanze del club granata che dall’incasso di domenica prossima avrebbe tratto risorse per tirare avanti per un altro paio di mesi almeno.
A meno di miracoli dell’ultima ora, pertanto, il derby verrà disputato a porte chiuse.
Venendo ora all’aspetto più prettamente sportivo, va evidenziato che il Nardò che si presenterà domenica all’appuntamento con il Brindisi sarà ancora una volta una squadra composta quasi completamente da giovanissimi, alcuni dei quali addirittura diciassettenni, nulla a che vedere con la formazione tosta, solida e completa che fu messa in campo in Coppa Italia un mese addietro e che fu sconfitta dagli uomini di Ciullo per 2 a 1, grazie alle reti di Tedesco e Gambino.
Come dato storico va detto che nei precedenti 23 confronti vi è un dominio quasi imbarazzante per il Brindisi che ha vinto in ben 13 occasioni, pareggiato 5 volte e perso solamente 5 partite, altrettanto imbarazzante è la differenza reti, sempre in favore dei biancazzurri: 26 fatte ed appena 11 subite. Altra curiosità storica è che per ben 21 volte questo confronto è avvenuto in serie D, mentre per due volte, risalenti al campionato 1968/89, è stato disputato in serie C, in una di queste occasioni, esattamente il 23 marzo 1969, i biancazzurri si imposero addirittura per 5 a 0 al Benedetto Brin con ben 4 reti della “Faina” Renato Campanini ed una marcatura messa a segno dal buon Sergio Minervini. Da segnalare anche che, in occasione di una rara vittoria del Nardò, risalente al campionato di serie D 1993/94, a segnare la rete del successo per i granata fu il suo capitano, il brindisino Daniele Vantaggiato.
L’unico rischio che la squadra di Ciullo potrebbe correre domenica è quello di prendere sottogamba l’avversario, ma conoscendo la serietà dei calciatori e le motivazioni che sa dare il mister è ben difficile che ciò possa accadere.
Sarà indisponibile per squalifica il centrocampista De Martino, incappato in un fermo di tre giornate da parte del Giudice Sportivo per un’aggressione perpetrata ai danni di un calciatore del Taranto (in realtà si trattava di un fallo di reazione, ma al poco attento direttore di gara è sfuggito, evidentemente, la prima fase della diatriba), mentre dovrebbe rimanere ancora cautelativamente seduto in panca il portiere under Peschechera, non ancora ripresosi del tutto dall’accidente fisico che lo ha fermato un paio di settimane addietro, per il resto tutti abili ed arruolati gli altri 22 calciatori che compongono la rosa di prima squadra del Brindisi ed è prevedibile che mister Ciullo, pur non snobbando il confronto, dia maggiore spazio a chi fino ad ora ha giocato meno.
Alessandro Caiulo