Dalla trascrizione stenografica della deposizione del governatore Michele Emiliano, altri elementi delle accuse nei confronti dell’ex assessore comunale del suo stesso partito, Lino Luperti. In particolare racconta di una singolare situazione verificatasi nei pressi del teatro Imperto quando lo stesso Emiliano era in compagnia del suo uomo di fiducia, il segretario cittadino Antonio Elefante.
“Nella sostanza, il segretario del Partito Democratico, che si chiama Antonio Elefante ed è colui che ha contrastato più fortemente Luperti (…) All’epoca non avevo alcun ruolo di direzione politica del Partito Democratico. Ero il presidente dell’Assemblea, com’è noto.
A quell’epoca il segretario regionale era un’altra persona. È inutile dire, però, che andai a Brindisi, come sindaco di Bari, per i fatti che avevano riguardato l’attentato alla scuola Morvillo-Falcone ed ebbi occasione di fare le mie rimostranze al segretario del Partito Democratico, il quale, ovviamente, non poteva dirmi di non sapere chi fosse questa persona. Posso raccontare un aneddoto assai interessante. Camminavamo lungo il corso di Brindisi e, a un certo punto, mentre gli chiedevo spiegazioni, la risposta che mi fu data fu questa: non era mai stato iscritto al Partito Democratico, era pronto per essere candidato nella lista de La Puglia per Vendola e poi, all’ultimo minuto, si era creata l’opportunità di trasferirlo nella lista del Partito Democratico, e così era avvenuto.
“È stato il primo degli eletti nella lista del PD. Mentre stavamo chiacchierando e, ovviamente, ero particolarmente irritato, anche se – ripeto – non avevo il potere di cambiare nulla a quel punto, perché la questione l’avevo appresa dopo la competizione elettorale. Chi conosce Brindisi, sa che, a un certo punto, sulla sinistra si svolta per andare verso il cinema Impero. Svoltammo. Era il primo pomeriggio. A un certo punto, il segretario del partito salutò due persone che erano poggiate sul cofano di una macchina. Poco dopo aver salutato queste persone, andammo – devo confessarlo – a mangiare un gelato, poiché non avevamo mangiato. Lì mi aspettava un altro consigliere comunale appena eletto, Roberto Fusco, di una lista di opposizione, che però era mio amico. Elefante si allontana, perché avevamo esaurito la nostra discussione, e io dico a Roberto Fusco che ero andato lì proprio per capire come fosse potuta accadere questa storia. Roberto mi dice: «Tu lo sai chi era uno dei due che stavano appoggiati sul cofano della macchina ?» Era proprio Luperti, il quale sapeva benissimo che ero borbottante rispetto a questa questione e non si era presentato.
(…) L’intendimento del gelato l’avevo solo io, non l’aveva il segretario. Credo che loro stessero lì ad aspettare la fine della discussione. La loro sfortuna fu che noi girammo proprio dove stavano loro. Quindi, rimasi a bocca aperta. Il segretario non mi disse che era quello il soggetto, fisicamente non lo conoscevo. Lui non si presentò, pur essendo stato appena eletto e appena nominato assessore, pur sapendo che il motivo per il quale ero andato a Brindisi era per avere informazioni su quanto accaduto.
“Ripeto, la cosa più sconcertante è che di questo fatto informai il segretario regionale dell’epoca, che era Blasi, e il segretario cittadino si giustificava, ma erano informati tutti. Mi sembra inutile insistere, per non far arrabbiare nessuno, ma di questa storia erano informati tutti i principali giornali italiani. Evidentemente Brindisi è uno di quei posti dove… Non lo so. È un posto al quale sono legatissimo, perché ci ho lavorato tanti anni. Devo dire che ho anche rischiato, come risulterà agli atti di questa Commissione, di rimanere a Brindisi per sempre.
“A mano a mano ho sempre controllato questa vicenda. Ho seguito inorridito tutta la vicenda del piano regolatore, al punto che poi il vicesindaco di Brindisi, a nome Pino Marchionna, si dimise proprio perché, a un certo punto, i contrasti su questa storia urbanistica erano troppo gravi. È cominciato un meccanismo più deciso di contrasto solo quando nel 2014 sono ridiventato segretario regionale del partito.
(…) La determinazione a intervenire politicamente su Luperti parte quando ridivento segretario del partito e pongo la questione dell’allontanamento del responsabile, di Goggi. Chiediamo, quindi, le dimissioni di Luperti come assessore. Peraltro, nei comuni c’è una legge, secondo me opportuna: per fare l’assessore ci si deve dimettere da consigliere. In questo modo avremmo del tutto eliminato almeno la presenza fisica di questa persona.
“Purtroppo, però, nonostante le pressioni del segretario Antonio Elefante, che, a questo punto, rimedita forse sul suo errore e ci torna su, la vicenda si è conclusa solo con la caduta dell’amministrazione. Adesso Salvatore Luperti è un soggetto….
(…) Il partito è commissariato. Purtroppo, abbiamo uno statuto che non ci consente di allontanare una persona se non ci sono determinate condizioni. È un partito molto difficile da guidare da questo punto di vista, proprio perché è un partito democratico, in cui non è il segretario del partito che stabilisce in automatico chi può stare e chi non può stare. È un processo un poco più complicato e anche «garantista», che ha i suoi aspetti negativi.
(…) Uno dei soggetti che ha dato solidarietà al sindaco di Brindisi durante lo scambio durissimo che c’è stato, e che è durato diversi mesi, è stato proprio uno dei consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle. Credo per pura opposizione nei miei confronti, senza andare oltre le pure dichiarazioni, partecipò a una riunione convocata dal sindaco Consales in opposizione alla regione Puglia e fece dichiarazioni dicendo che io mi comportavo in maniera un po’ troppo autoritaria e che stavo sacrificando gli interessi di Brindisi. Parlo del consigliere Bozzetti. Ho poi avuto modo di chiarire con lui la vicenda e voglio essere categorico: questo non significa affatto che Bozzetti fosse consapevole di ciò che stava combinando Consales, o che probabilmente ha combinato Consales. Questo deve essere chiaro. Io sono il presidente della regione e il segretario del Partito Democratico. Capisco che sia stato più facile per il consigliere Bozzetti parteggiare per Consales che per me in quella fase. Adesso, però, penso che tutti siamo dedicati a tentare di ripristinare la legalità. Devo solo segnalare una cosa, e lo faccio con molta sobrietà.