Chiesti oltre due anni per il disoccupato che incendiò l’auto di Consales. Il difensore: “Poco credibile l’ex sindaco”

Lui adesso è libero mentre la sua vittima è agli arresti domiciliari: il pm di Brindisi, Savina Toscani, ha chiesto la condanna a due anni e quattro mesi di reclusione per Alessandro D’Errico, il 39enne di Brindisi che incendiò l’auto dell’ex sindaco, Mimmo Consales. La requisitoria è con la richiesta di condanna è arrivata oggi al termine di un processo con rito abbreviato. Le accuse per D’Errico sono di danneggiamento seguito a incendio, aggravato dalla circostanza che la vittima aveva all’epoca dei fatti ruolo di pubblico amministratore, e stalking. Per l’accusa D’Errico avrebbe perseguitato Consales in più situazioni. Tutto sarebbe iniziato in campagna elettorale, nel 2012, circostanza in cui il disoccupato – a quanto raccontato alla polizia in sede di confessione – si era impegnato attivamente a sostegno del candidato Pd poi eletto.

Avrebbe poi iniziato a contattarlo ripetutamente al cellulare fino a riuscire a parlarci personalmente per rappresentare il proprio stato di necessità e la richiesta di un posto di lavoro.

Nell’arringa difensiva, l’avvocato Mauro Durante, ha chiesto l’assoluzione dell’imputato che è libero ed era presente dall’accusa di stalking: ritiene il legale che la credibilità dell’allora sindaco, Mimmo Consales, arrestato e tutt’ora ai domiciliari nell’ambito di una inchiesta per corruzione, sia stata minata da quanto è emerso dalle indagini sul suo conto.